Maria Grazia é una giovane e bella signora piena di passione politica. E in una città come la nostra che non riesce ad eleggere nel Consiglio comunale neppure una donna, quando se ne trova qualcuna disposta a spendersi per "il bene della collettività" come suole dire Pinuzzu tiggei, allora bisognerebbe stendere al passaggio chilometri e chilometri di tappeti e lanciare foglie di rose odorose. E' vero non ci sono più donne in Consiglio ma voi potete sempre dire: ma quelle della Giunta le avete dimenticate? E Kate ed Antonella, modestamente, come le classifichereste? Certo, si tratta però di una vera e propria eccezione che purtroppo non conferma la regola. Dunque MaGra (si tratta di iniziali esemplificativi), che tuttavia non va dimenticato ebbe un importante incarico seppur fugace di Assessora (una specie di assaggio per il futuro) durante la sindacatura di Giugio, ritorna sulla breccia dopo una esperienza a dir poco alluncinante durante la quale ebbe la sventura di avere a che fare con un Sindaco che sviluppava una politica "di bancareddu", "di mastru varveri" oppure, se vi aggrada di più , "di café". Fu, qualche mese prima che avessero svolgimento le ultime elezioni comunali, coinvolta nella costituzione di una Associazione che si inseriva nel filone giovanile della defunta F.I e che avrebbe dovuto esaltare il ruolo della cultura ed anche della politica di cui assertore convinto era ed é Marcello che sarà, sicuramente, un intellettuale di destra, che avrà pure conosciuto i fasti del calcio giovanile con la Bacigalupo di Partinico insieme alla buonanima di Gaspare e costruito le tivvù di Berlusconi, ma che non possiamo tecere le ragioni per cui dovette occupare uno spazio, seppur temporaneo, presso l'Ucciardone di Palermo durante il quale, ebbe a dichiarare, "ha temprato ancor più il mio spirito battagliero e creativo". E chi vuol capire capisca! E l'Associazione nasceva tra fiori, abbracci e baci, battimani a rumpiri e al grido di "viva M.G., viva!" che fu nominata ipso facto Presidente da una folla che riempì in maniera imprevedibile la Sala del Palazzo dei Carmelitani in una giornata da diluvio universale. La folla, dunque, fu generosa come sempre, corse, riempì, batté le mani e consacrò. Sembrava fatta e Giugio gongolante pensava tra sé e sé: "Non c'é due senza tre" nel senso che rincorreva la terza candidatura dopo essere stato trombato da Peppone (é vero o non é vero che Bart é suo figlioccio?) che invece del Sindaco avrebbe dovuto aprire una sala-cabaret, emulare Gianni Nanfa o Gustavo Sciré e intrattenere i cittadini su cose delle quali lui sicuramente rappresenta "l'eccellenza". Giugio si ripresentò appunto proprio perché non c'é due senza tre, ma fu ancora una volta trombato e in questa occasione da un personaggio semisconosciuto, tal Sal Le Blond, da lui incautamente definito "pinocchio palestrato" che però, ahilui, alla fine gli fece un tappo così. Non possiamo dare il nome di chi, allora, ci informò ma credeteci é la verità. Giugio dovette chiudere porta e finestre del Comitato elettorale quando si ebbe chiaro il risultato dell'ennesimo disastro elettorale e in un gelo mortale che discese sugli astanti, si beccò due (o forse tre) sonori schiaffoni da M.G. che trombata fu pure lei che aspirava, giustamente e legittimamente, ad un posto nel Palazzo di Città. Giugio come Sanzone e MG. e gli altri come i Filistei.
Ora di Giugio a Partinico é rimasto ben poco. I suoi interessi si sono trasferiti altrove ricevendo incarichi di prestigio in ragione del suo ennesimo "sacrificio". Sono rimasti un paio di consiglieri comunali eletti (il terzò fuggì recentemente e ancora curri!) nelle sue liste che si aggirano sempre più sperduti, frastornati, spaesati dentro una sala che accoglie i lamenti del consigliere Pitrinu perché "ccé sulu nanticchia di torta di spartiri e nenti chhiù". Ma MaGra non si arrende dimostrando una tenacia di cui solo le donne volitive sono dotate. L'aspetta una nuova avventura politico-culturale e cioé "Le Torri": arte, musica, spettacolo, turismo. Questo ed anche di più mentre a fare preu, abbracci e baci, tetù e teeu, battimani a rumpiri si sono intravisti tra la folla dei presenti: i trombati "Michiluzzu reportage" e "'u zzù Pitrinu spata e scudu", Matteuzzu ca unnavi cchiù a ccu scriviri pà casa, l'onorevole distillato dà marina, il consigliere Siciliano e 'u Terrasinaru". E, udite, udite anche l'odiato Sal che dati gli impegni ai quali non riesce, per ovvie ragioni, a far fronte più che palestrato sembra proprio suonato. Ma lui c'era e Giugio no. Alla faccia di Giugio! E tutti, proprio tutti con la benedezione di don Tanino. Qualcuno ci ha chiesto: "Non é che per caso ci sono in vista nuove elezioni?". E abbiamo risposto come avrebbero risposto tutti: "Si, ci sono a breve nuove elezioni. E allora, chi senti diri?"
4 commenti:
MaGra sembra parlare bene, anche se quel che dice resta ben poco in mente a chi sente in quanto è difficile prestarle ascolto per via di quel tono puerile con cui sono infarcite le numerose frasi fatte da lei pronunciate velocemente, una dietro l'altro, quasi a raffica, e senza alcuna espressione od emozione!
Complimenti a Giugio, quasi uomo politico fallito ma talent scout politico di successo, per avere saputo formare una cotanto allieva-bambina che così presto ha dimostrato di poter camminare da sola !
L'oceano dell'esistenza non ha limite e si deve pensare a un modo di attraversarlo.Terrificante è quella immensa estensione di acque sconosciute: chi non ne verrebbe intimidito? Ma il viaggiatore accorto che vuole attraversare quel mare cerca prima d'ogni altra cosa una solida imbarcazione e un valente barcaiolo. E quand'egli si troverà a metà strada, scoprira che tutte quelle onde non sono che un sogno. E' la vera conoscenza che aiuta l'uomo a svelare l'enigma. Ma forse nell'insieme hanno più valore il contesto famigliare in cui sei cresciuto e l' educazione ricevuta.MaGra
Assolutamente d'accordo con MaGra.Tuttavia va detto che , individuato l'itinerario , cosa che non é sempre facile e di immedita percezione ,bisogna navigare su di una barca capace di resistere a tutte le tempeste e con uomini al comando capaci anche di sfidare il mare. E sfidare il mare ,affrontarlo per guardare "oltre" é sempre stato il sogno dei veri navigatori e dunque dei "veri" uomini. Tuttavia bisogna anche aggiungere che gli uomini, quelli veri del mare devono avere tanto rispetto ed anche riverenza.
Sala Rossa
la riverenza nn mi piace, il rispetto
sì e sebbene se ne faccia continuamente uso, il concetto di rispetto è uno dei più difficili da trovare nel quotidiano.MaGra
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