domenica 5 aprile 2009

VINCENZONE + BART: QUATTRO BRACCIA SOTTRATTE ALL'AGRICOLTURA !

La giornata non poteva essere più favorevole. Il caldo sole di questa stentata primavera inondava, ieri mattina, l’area del capitano Polizzi, una scuola intitolata ad uno dei tanti giovani partinicesi mandati a morire in una guerra che non gli apparteneva nel senso che fu voluta dalla follia di un sadico mitomane cui fece da tromba d’accompagnamento un narcisista e fimminaru come lo zio Benito, recamaterna all’anima sua. La scuola, guidata con piglio e determinazione da Lauretta fresca di nomina dirigenziale va a gonfie vele sul piano organizzativo ed educativo. Altro che quell’altra a un tiro di schioppo, che propaganda modelli educativi del tipo ballitti adolescenziali, danze del ventre, concorsi canori (li propaganda e pubblicizza nelle tivvù locali spacciandole per le cosidette offerte formative come se fossero patate) con lo scopo di formare allieve-veline che crescono al suono del karaoke casereccio, acquisendo quale modello comportamentale quel che di peggio propinano le tivvù berlusconiane ed anche similpubbliche del tipo “come ti insegno ad assumere languidi atteggiamenti senza ancora nasciri “. Una cosa sconcia da far rizzare i capelli sulla testa senza che nessuno dei genitori di quella scuola pipitia (qualche sciagurata madre, tuttavia, ne é contenta!), e dove si presume dovrebbero finire gli alunni del “Polizzi” alla fine del ciclo delle elementari. Una scuola che apre l’anno con l’alza bandiera e l’inno di Mameli, mano sul cuore e al grido di Patria, Chiesa e Famiglia!
Al Polizzi si respira altra aria: iniziative a rumpiri e tutte di livello come questa piantumazione di alberi, in controtendenza alla opinione diffusa a Partinico e cioè che gli alberi si debbano, al contrario, sradicare. Vedasi la fine ingloriosa di un pezzo di patrimonio arboreo come quello che era sopravvissuto per decenni a Villa Margherita, per non tacere di quello del “Pino” in stato catartico e di totale abbandono. E del Parco del Castellaccio chi mi rici? In questo mare di spropositato, ai limiti della commozione generale, impegno assessoriale per il verde perché a questo compito “dedico la parte migliore di me stesso”(sue testuali parole) come quando si affida l’anima a Dio ma ‘a rrobba ‘a ccu tocca, si poté salvare soltanto l’area della terza zona PEEP, quella cioè di Raccuglia, per la spropositata devozione popolare che l’ha trasformata in un artareddu cunzatu tra finti pozzi, tettoie a spiovere, busti diffusi di padre Pio a cù nni voli nnavi, illuminazione a boccia e opere varie tutte rigorosamente abusive e ad uso e consumo degli assidui visitatori della zona. Il tutto completato da ospitali ed utili panche, panchine, panchette su cui ci si può fermare e contemplare “..ovunque il guardo giri immenso Pio ti vedo” .
Ieri un mare di bambini ed insegnanti aveva occupato il territorio del “Polizzi” e si apprestavano a realizzare una cerimonia i cui connotati sono già stati delineati. Che c’è di più educativo nel momento in cui , come dicevamo sopra gli alberi vengono sradicati, educare i bambini ad averne invece cura ed amore? E cioè che, al contrario di quel che a Partinico normalmente si fà, gli alberi vanno piantati, innaffiati, curati e seguiti nel loro naturale crescere? Noi sappiamo che si tratta di un vecchio pallino di Lauretta che già tanti anni or sono tentò, insieme ad un Assessore dell’epoca la realizzazione, proprio nell’area interna alla scuola di un “Giardino mediterraneo” perché i bambini avessero amore per la loro terra, conoscenza della storica sua vegetazione, dei suoi prodotti. Bellissima quanto romantica iniziativa e sicuramente degna di lode se fosse stata realizzata. Ma non fù e non certo per colpa della scuola e nemmeno dell’Assessore. Ma sempre per quelli di sempre, i soliti noti di ieri, di oggi e, forse, anche di domani che posero fine anticipata a quella bella esperienza amministrativa.
Ma ritorniamo al dunque, cioè ad ieri: mentre si stava dando il via alla cerimonia si catapultarono nel bel mezzo della scena con pala, picu e cazzola due personaggi insuperabili e come usciti dalla penna del mirabile Andersen. Due personaggi da favola, una specie di Gianni e Pinotto. Ma che diciamo? Stanlio ed Ollio, Gigi e Andrea, Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Un coppia che si formò lì, quel giorno, in quella precisa ora, indipendente dalla loro volontà. Con piglio decisivo realizzarono buche, collocarono pini silvestri vidal mescolati a fichi, limoni ed olivi. Il sudore colava dalle guancie in maniera impietosa ma loro, impavidi, come i camerati avevano insegnato a Vincenzone, bisognava andare avanti perché chi si ferma è perduto. Bart, seppur stentatamente data la visibile anche se solo apparente gracilità, gli stava dietro. Sal doveva vedere di che pasta era fatto e di che sangue!!! Altro che parole, altro che presentazioni di libri, altro che presenziare, altro che baciamani alle signore infiocchettate. Rude, rude come la nera terra, come un mare in burrasca, come la Tempesta di William Shakespeare. L’applauso dei bambini si confuse con le grida di entusiasmo di alcuni ex LSU che sono soliti battirimanu a tutti coloro che detengono, lì per lì, uno straccio di potere. Ma una voce non si riuscì a coprire. Come quando il bambino disse ”Il re è nudo” lui, uno sconosciuto, intrufolatosi in mezzo non si sà come gridò: “Peccato, peccato veramente. Guardateli come sanno lavorare. Peccato, perché sono quattro braccia sottratte all’agricoltura!”

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Se queste quattro braccia fossero rimaste in agricoltura non avrebbero potuto "mettiri la pignata" come consente loro la "politica" nostrana!
Tutto sommato appartengono a due teste che sono riuscite a barcamenarsi in questo difficile periodo di crisi.
Sicuramente non sono due teste di.............

Anonimo ha detto...

Se Partinico piange, Alcamo non ride!
La politica a Partinico lascia a desiderare ma nella vicina Alcamo le cose non vanno certo tanto meglio. Ad Alcamo, infatti,
il Sindaco Giacomo Scala (centrosinistra )ha avuto notificato un divieto di dimora per 15 giorni dal giudice per le indagini preliminari di Trapani, Massimo Corleo.
Il divieto di dimora avrebbe portato il Sindaco Scala a pernottare a Castellammare del Golfo.
Il grave provvedimento giudiziario è stato emesso a conclusione della indagine avviata dalla magistratura e relativa alla nomina di tre consulenti esterni al Comune.
Il provvedimento sarebbe limitato all’incidente probatorio che dovrà accertare le eventuali responsabilità nel contenzioso aperto tra il primo cittadino ed i consulenti che hanno poi lasciato il loro incarico. Scala sarebbe riunito con i suoi legali per verificare le carte e per comprendere il provvedimento del giudice per le indagini preliminari Massimo Corleo.
Giacomo Scala, 45 anni, dipendente dell’agenzia regionale del Lavoro, è al suo secondo mandato come primo cittadino alla guida di una giunta di centrosinistra eletta nel maggio del 2007.
Lo stesso sindaco, nei mesi scorsi, aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di abuso d’ufficio.
Le nomine in discussione sono quelle di Antonio Fundarò, Liborio Ciacio e Giuseppe Pipitone.
Con lui è indagato anche il segretario comunale Cristoforo Recupati.
ULTIMORA. Il provvedimento di divieto di dimora è stato revocato.

Anonimo ha detto...

Il provvedimento del GIP Corleo è stato revocato, su conforme parere del PM, a seguito dell'interrogatorio reso spontaneamente la mattina di sabato da Giacomo Scala. Interrogatorio al quale precedentemente lo Scala si era sottratto avvalendosi della facoltà di non rispondere!

Anonimo ha detto...

Dunque crolla un mito. Anche Scala entra nell'occhio del ciclone della magistratura e per cose sicuramente di non secondaria importanza .Addirittura si é era arrivato da parte del PM Corleo a notificare un avviso di divieto di permanenza nella città che amministra. Certo anche l'altra ipotesi di reato e cioé abuso d'ufficio non é cosa da poco e questa volta pare che sia in buona compagnia cioé quel Ricupati che spadroneggiò durante il quinquennio di Giordano a Partinico nel Comune .
Vedremo come finirà anche se Scala di santi in paradiso ne ha certamente parecchi e li scomoderà tutti.
Anonimo Veneziano