Egr.sig. Maniaci ,Lei ha proprio
ragione: la questione Bertolino rischia di diventare davvero una telenovela soprattutto quando si travisano i fatti per cui , di
conseguenza,c’è una legittima necessità di replica .E a noi non interessa se il
travisamento sia frutto di dimenticanze e
per altre ragioni perché la sostanza, è chiaro, che non cambia. Per cui
dovrà , se lo ritiene opportuno sopportarci ancora oppure cestinare le nostre note o i Comunicati e dirci che il
nostro Partito non può trovare udienza su Tele Jato in quanto ospite non
desiderato.Ma ce lo deve dire Lei e noi prenderemo atto continuando ,però, a svolgere
il nostro ruolo che è quella che abbiamo ereditato da un lunga storia di
battaglie per il lavoro, lo sviluppo e l’ambiente utilizzando gli strumenti di
cui possiamo disporre . D’altronde non fu una tragica telenovela quella che nel
1984 iniziammo con Nino Amato e tanti altri ancora , e che dura fino a nostri
giorni senza soluzione di continuità ,per costringere la distilleria più grande
d’Europa a rispettare le leggi dello Stato e soprattutto la salute dei
cittadini?
E davvero Lei crede che il nostro Partito – come anche Lei insieme all’Amministrazione Lo Biundo continuate in questi giorni a sostenere per vostre ragioni che noi interessano poco - sia contro la conclusione della vita terrena di un’industria che ci ha costretti a batterci per alcuni decenni non certo per fisime ideologiche quanto per dignità e decoro di ogni cittadino che non intende asservirsi ai potenti di turno?E saremmo proprio noi , i comunisti di sempre, contrari alla sua delocalizzazione o defunzione o dismissione ?E poi perché ?Perché saremmo “gelosi” di non avere potuto fare quel che sta facendo Lo Biundo? Suvvia, Direttore,comprendiamo l’infantilismo di Lo Biundo e D’Amico , ma non pensi che noi possiamo credere che anche Lei abbia gli stessi convincimenti! Lei, che dice d’avere una buona memoria, dovrebbe dunque ricordare quel che abbiamo scritto in un recente Documento inviato a tutte le emittenti locali e distribuito anche ai Consiglieri comunali . Si è trattato delle PROPOSTE PERLA REVISIONE DEL PIANO
REGOLATORE GENERALE che a pagina 3 dice testualmente : TRASFORMARE L’AREA DOVE
INSISTE LA DISTILLERIA BERTOLINO RECUPERANDO
CON LA SUA DELOCALIZZAZIONE
tutta l’area dove insiste attualmente la fabbrica trasformandola in parte in area DC1
(destinazione uso promiscuo residenziale commerciale) e il resto in DC2 (
destinazione uso commerciale,ricreativo e polifunzionale per il tempo libero).
Questo significa che noi saremmo per il mantenimento li’ della distilleria o di
altro impianto industriale,come sostiene anche
Lei ? Ovviamente soltanto facendo violenza al nostro pensiero si può
arrivare a questa comoda interpretazione. Dunque siamo- la chiami come vuole- per la delocalizzazione-dismissione-estinzione-
defunzione ,ora e subito, della vecchia, gloriosa distilleria di don Peppino
Bertolino con annessi figli, nipoti, cugini anche quelli di Salemi e cognato mentre abbiamo il diritto di
sapere cosa l’industriale dovrà realizzare a Sant’Anna e Bosco . Oppure no? Lo Biundo non
lo dice con chiarezza e neppure Lei . Se Lei dovesse sapere qualcosa di più ,potrebbe,
eventualmente, darci conforto ed
ulteriori ragguagli? E se chiediamo di SAPERE
, questo significa che siamo contro a priori per partito preso, a
prescindere come direbbe Totò , perché siamo sempre i soliti comunisti che si
oppongono a tutto? Ci permettiamo ricordarle che proprio Lei ,dopo essersi
denudato davanti i cancelli ,catapultandosi alle spalle della distilleria di
viale dei Platani ,allertava l’opinione pubblica su quel che la industriale
aveva in testa relativamente a coltivazioni per la produzione di bioetanolo o altre simili diavolerie. Si
ricorda?Noi lo ricordiamo perfettamente .Qualche altra breve correzione ai suoi
interventi che tentano ,speriamo in perfetta buona fede, di coinvolgerci in
azioni politiche che non ci appartengono . La prima: quando nel 1997 veniva
approvato il PRG che ,dice lei, regalava i terreni di Sant’Anna alla Bertolino,
RIFONDAZIONE COMUNISTA NON ERA IN QUELLA GIUNTA . In quella Giunta erano
organici con un Assessore all’urbanistica ,D’Amico e i suoi amici artigiani.La
seconda: quando Motisi rilasciava l’autorizzazione allo scarico alla
distilleria noi siamo stati per giorni e giorni insieme ai Giovani Comunisti e
gli amici del Patto per la salute accampati per presidiare l’uscita dello
scarico della distilleria che riversava su ‘u cunnuttu di malutempu.E con noi, non c'era anche Lei? La terza :
quando la stessa Giunta autorizzava l’insabbiamento dello scarico della distilleria
noi eravamo all’opposizione di Motisi. Soltanto per chiarire e non per altro Grazie della eventuale ospitalità.
E davvero Lei crede che il nostro Partito – come anche Lei insieme all’Amministrazione Lo Biundo continuate in questi giorni a sostenere per vostre ragioni che noi interessano poco - sia contro la conclusione della vita terrena di un’industria che ci ha costretti a batterci per alcuni decenni non certo per fisime ideologiche quanto per dignità e decoro di ogni cittadino che non intende asservirsi ai potenti di turno?E saremmo proprio noi , i comunisti di sempre, contrari alla sua delocalizzazione o defunzione o dismissione ?E poi perché ?Perché saremmo “gelosi” di non avere potuto fare quel che sta facendo Lo Biundo? Suvvia, Direttore,comprendiamo l’infantilismo di Lo Biundo e D’Amico , ma non pensi che noi possiamo credere che anche Lei abbia gli stessi convincimenti! Lei, che dice d’avere una buona memoria, dovrebbe dunque ricordare quel che abbiamo scritto in un recente Documento inviato a tutte le emittenti locali e distribuito anche ai Consiglieri comunali . Si è trattato delle PROPOSTE PER
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE
COMUNISTA
GIOVANI/E DEL CIRCOLO “Peppino Impastato” di Partinico
1 commento:
Il racconto di una serata al consiglio comunale e di una discussione con il sindaco Lo Biundo.
http://gianlucaricupati.wordpress.com/2012/06/22/chiedere-garanzie-per-la-citta-significa-essere-i-soliti-comunisti-contro-tutti-e-tutto/
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