Ieri mattina ho avuto una spiacevole discussione col
Sindaco Lo Biundo. Spiacevole non solo per i toni ( i miei ,forse, saranno
stati più aggressivi e me ne dispiaccio)
ma anche perché ha avuto luogo davanti la sede della Camera del Lavoro da
cui sarebbe partito ,da li’ a poco, un corteo per rinnovare l’annuale testimonianza nei confronti di chi ha lasciato
la vita davanti la Camera
del Lavoro di Partinico, allora anche sede del PCI; in quella tragica giornata
del 22 giugno del 1947 quando veniva consumato un delitto atroce nei confronti
di lavoratori comunisti che si battevano per una vita ed una prospettiva
migliore . Ad essere assassinati , Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono che
lasciava quattro bambini in tenerissima età
, colpito gravemente Leonardo Addamo che si salverà ma resterà menomato
per tutta la sua vita , ferito tra gli altri anche un giovane cugino di mia
madre, Andrea Mazzurco. Dunque siamo davanti la sede di via Roma. Arriva il
Sindaco e si dirige,per salutare, verso
un gruppo di compagni del sindacato tra cui anche il sottoscritto. Dopo i
convenevoli gli chiedo le ragioni per cui ha permesso che venisse dichiarata a
suo nome ,una menzogna. . Mi chiede :”
Quale sarebbe la menzogna?” Rispondo che nel 1997 il Partito della
Rifondazione Comunista non faceva parte della Giunta Cannizzo anche se avevamo
contribuito alla sua elezione e ,dunque, non avevamo partecipato alla stesura
del PRG che indicava in un’area di contrada Sant’Anna (tra Partinico ed Alcamo)
la eventuale allocazione della distilleria Bertolino .Di conseguenza all'industriale Rifondazione non aveva fatto alcun favore, con questa assunto alcun impegno e ,meno che mai ,regalato alcunché .Anche se quella scelta l'abbiamo sempre considerata assai giusta e condivisibile..L’industria Bertolino, all’epoca, aveva anche
ricevuto dal ministro Bersani un contributo di circa 64 miliardi delle vecchie
lire dalla Legge 488 la quale favoriva il potenziamento delle industrie
esistenti all’epoca e ,dunque, utilizzabile anche per la una eventuale delocalizzazione
. La Bertolino NON
VOLLE MAI DELOCALIZZARE E
LE RAGIONI SONO NOTE: smantellare e trasferire la fabbrica a Sant’Anna presupponeva la necessità di alcuni anni di
lavoro per la dismissione e ricostruzione ed era un impegno che non la interessava . E per una semplice ragione: :perché non poteva
perdere I VANTAGGI MILIARDARI CHE LE PROVENIVANO DALLA DISTILLAZIONE E CHE SI
SONO PROTRATTI FINO AD OGGI .Noi di Rifondazione avevamo sostenuto la
candidatura di Gigia,che aveva quale avversario Pino Lombardo allora
rappresentante di F.I e del centro destra ,soltanto per ragioni politiche e
cioè impedire che a Partinico potesse vincere il centro destra anche se non
abbiamo inteso dimenticare i
contrasti con la prima sua
Amministrazione frutto di accordi tra
parti politicamente disomogenee e fondate anche sull’esclusione
ingiustificata di un pezzo storico della
sinistra partinicese: Toti Costanzo, Ninni Romano, Totò Inghilleri, Ugo Arioti,
Alberto Lo Iacono ,Tuccio Amato e tanti altri compagni E per
quanti su alcune vicende ne volessero sapere di più,possono leggere la seconda
parte di un mio lavoro dal titolo:” LA FINE DELLA DEMOCRAZIA
CRISTIANA –Le elezioni comunali del 1993 e del 1997 e la sfiducia al Sindaco
Cannizzo” che trovate accanto .Ma sebbene sostenitore di Gigia ,il Partito
della Rifondazione rifiutava di far parte dell’esecutivo seppur il candidato Sindaco avesse chiesto,
fin da subito, la mia presenza nella Giunta . Rifiutai la proposta e volli che
venisse ratificata dall’Assemblea dei
compagni appositamente convocata. Il
nostro rifiuto consenti’ a Giuseppe Varvaro del Movimento degli artigiani
d’essere indicato Assessore ,in prima battuta,in quell’Amministrazione.
Gigia vinse le elezioni , Varvaro assunse la delega all’Urbanistica, la Giunta elaborò ed approvò
il PRG che prevedeva l’area di contrada Margi per favorire gli insediamenti
artigianali oltre che quella D1 di
contrada Sant’Anna (insediamento per industrie insalubri di prima class) , ma la Bertolino non intese
delocalizzare (né legge alcuna glielo poteva imporre) tirando fuori risibili
ragioni quali ad esempio “ il terreno di
Sant’Anna è sabbioso e non si presta a ricevere un’industria; non c’è l’acqua ” ed altre simili amenità.. C’è da chiedere al
Sindaco se la Bertolino
,oggi, per delocalizzare la distilleria e realizzare un altro colosso
industriale si servirà anche di quell’area, o di aree di quella stessa zona oppure no considerato che NESSUNO SA’ DOVE
DOVRA’ AVVENIRE CONCRETAMENTE QUESTA DELOCALIZZAZIONE E COSTRUZIONE DI NUOVO
IMPIANTO. Ovviamente alle mie giuste osservazioni ( che è,poi, la domanda che
si pongono TUTTI) e cioè di CONOSCERE PRIMA QUEL CHE LA BERTOLINO VORRA ’
REALIZZARE , mi dice il Sindaco questa mattina e in maniera assai convulsa dato
il tenore della discussione ,CHE SARANNO OPERATI I CONTROLLI ED IL CONSIGLIO
COMUNALE SEGUIRA’ PASSO PASSO LE PROCEDURE (sic!).Dunque insisto col Sindaco sulle e
menzogne sparse a piene mani sul Partito della Rifondazione per quel che riguarda , ad esempio, il nostro
ruolo nella elaborazione del PRG del 1997.Mi dice che dovrà verificare. Gli rispondo : “Cosa devi verificare? Semmai prima di
rilasciare dichiarazioni frutto della MISERABILE MENZOGNA scelta con scientificità se non da te ,dai
tuoi collaboratori è necessario, proprio
perché sei il Sindaco e non uno qualunque , che ti informi in maniera adeguata.
In caso contrario è chiaro che provocherai reazioni e scontri” La
discussione assume toni fuori le righe soprattutto a proposito della
delocalizzazione su cui noi Comunisti saremmo contrari "perché gelosi" . Gli dico che si tratta di una seconda MISERABILE INFAMIA sparsa ad arte perché lo sanno tutti che da
quasi trent’anni ci battiamo per questo. E , chiedo: " nel caso in cui Bertolino non manterrà gli impegni assunti con
la Convenzione "? Risponde Lo Biundo che “ la convenzione
non avrà alcuna validita’” .A questo punto davvero non capisco se Lo Biundo c’è o ci fa. Perché? Ma perché basta leggere
i punti 12 e 17 della Convenzione per capire che siamo di fronte a persone che
non comprendono o comprendono molto bene cosa significhi aprire questi “varchi”
ai potenti locali conosciuti soprattutto per avere sempre violato leggi e regolamenti
Dunque guardate un po’ quel che
hanno scritto e firmato LO BIUNDO E IL SEGRETARIO GENERALE Tralascio l’ovvia
firma di donn'Antonina : Al punto 12 si dice che “ entro il trentesimo giorno
DELL’ATTIVAZIONE DEL NUOVO IMPIANTO INDUSTRIALE
(cioè quello che lavorerà le biomasse con gli annessi e connessi n.d.r.) LA DISTILLERIA BERTOLINO
CESSERA’ LA
PRODUZIONE INDUSTRIALE SITA IN VIALE DEI PLATANI ed entro i successivi giorni 30 INIZIERA’ I
LAVORI DI DISMISSIONE” .Chiaro?Prima la nuova industria e poi si dismette
E al punto 17 : “IN CASO DI
MANCATA DELOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO LA PRESENTE CONVENZIONE
SI INTENDERA’ RISOLTA CON LA CESSAZIONE DEI
SUOI EFFETTI”
CIOE’. 1) IO Amministrazione
comunale , IN PRIMIS SIC ET NUNC , intanto ti trasformo l’area di viale dei Platani da INDUSTRIALE IN
EDIFICABILE con indice di 1,5 metri cubi su metri
quadri e la inserisco nel nuovo PRG che sarà approvato sicuramente PRIMA che si delocalizzerà ; 2) IN SECUNDIS : PRIMA REALIZZA A SANT'ANNA E BOSCO LA NUOVA INDUSTRIA E POI DELOCALIZZA O DISMETTE LA
DISTILLERIA DI VIALE DEI PLATANI .CHIEDO AL SINDACO : " E se la Bertolino dopo avere ottenuto queste cose NON INTENDESSE PIU’ DELOCALIZZARE O DISMETTERE LA DISTILLERIA DOPO AVERE REALIZZATO,PERO’ , IL NUOVO IMPIANTO ?" Mi risponde con un mezzo sorriso di compatimento per la mia non più giovane età . " la Convenzione - risponde solennemente-s’intenderà risolta con la
cessazione dei suoi effetti”. E quali effetti dovrebbero cessare se già
l’industria è stata realizzata PRIMA della DISMISSIONE DELLA DISTILLERIA e
l’area di viale dei Platani trasformata
in edificabile?Cioé DUE EFFETTI DEFINITI ED ACQUISITI PERCHE' PREVISTI DALLA CONVENZIONE . Che fa,
gli fa demolire l’impianto o ricorre al TAR per annullare il PRG? Cose dell’altro mondo!Mi sforzavo-sicuramente con un tono non certo conciliante di cui continuo a scusarmi - di
fargli capire tutto ciò. Una persona equilibrata ,anche perché Sindaco
, avrebbe quantomeno,se non dare ragione all’avversario cercare di ascoltare,accogliere
il dubbio e quindi approfondire. Ma quando mai ! Lo Biundo non ha alcuna di
tali necessità . E’ SICURO DELLE SUE CERTEZZE .E' COSI ‘ E BASTA ! Ieri
mattina ,davanti la Camera
del Lavoro, abbiamo litigato proprio su
questo.Avrei dovuto, forse, fare l'imbecille come tanti altri e dirgli :bene,bravo, bis?
Toti Costanzo
1 commento:
Toti, hai detto bene...."Lo Biundo c'è o ci fa?"...La risposta può non essere univoca......ma in ogni caso ci si azzecca!
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