sabato 23 giugno 2012

IERI MATTINA HO AVUTO UNA SPIACEVOLE DISCUSSIONE COL SINDACO



Ieri  mattina  ho avuto una spiacevole discussione col Sindaco Lo Biundo. Spiacevole non solo per i toni ( i miei ,forse, saranno stati più aggressivi  e me ne dispiaccio) ma anche perché ha avuto luogo davanti la sede della Camera del Lavoro da cui sarebbe partito ,da li’ a poco, un corteo per rinnovare l’annuale  testimonianza nei confronti di chi ha lasciato la vita davanti la Camera del Lavoro di Partinico, allora anche sede del PCI; in quella tragica giornata del 22 giugno del 1947 quando veniva consumato un delitto atroce nei confronti di lavoratori comunisti che si battevano per una vita ed una prospettiva migliore . Ad essere assassinati , Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Iacono che lasciava quattro bambini in tenerissima età  , colpito gravemente Leonardo Addamo che si salverà ma resterà menomato per tutta la sua vita , ferito tra gli altri anche un giovane cugino di mia madre, Andrea Mazzurco. Dunque siamo davanti la sede di via Roma. Arriva il Sindaco e si dirige,per salutare,  verso un gruppo di compagni del sindacato tra cui anche il sottoscritto. Dopo i convenevoli gli chiedo le ragioni per cui ha permesso che venisse dichiarata a suo nome ,una menzogna. . Mi chiede :” Quale sarebbe la menzogna?” Rispondo che nel 1997 il Partito della Rifondazione Comunista non faceva parte della Giunta Cannizzo anche se avevamo contribuito alla sua elezione e ,dunque, non avevamo partecipato alla stesura del PRG che indicava in un’area di contrada Sant’Anna (tra Partinico ed Alcamo) la eventuale allocazione della distilleria Bertolino .Di conseguenza  all'industriale Rifondazione non aveva fatto alcun favore, con questa assunto alcun impegno e ,meno che mai ,regalato alcunché .Anche se quella scelta l'abbiamo sempre considerata assai giusta e condivisibile..L’industria Bertolino, all’epoca, aveva anche ricevuto dal ministro Bersani un contributo di circa 64 miliardi delle vecchie lire dalla Legge 488 la quale favoriva il potenziamento delle industrie esistenti all’epoca e ,dunque, utilizzabile anche per la una eventuale delocalizzazione . La Bertolino NON VOLLE MAI DELOCALIZZARE E LE RAGIONI SONO NOTE: smantellare e trasferire la fabbrica a Sant’Anna  presupponeva la necessità di alcuni anni di lavoro per la dismissione e ricostruzione ed era un impegno che non la interessava . E  per una semplice ragione: :perché non poteva perdere I VANTAGGI MILIARDARI CHE LE PROVENIVANO DALLA DISTILLAZIONE E CHE SI SONO PROTRATTI FINO AD OGGI .Noi di Rifondazione avevamo sostenuto la candidatura di Gigia,che aveva quale avversario Pino Lombardo allora rappresentante di F.I e del centro destra ,soltanto per ragioni politiche e cioè impedire che a Partinico potesse vincere il centro destra anche se non abbiamo inteso dimenticare  i contrasti  con la prima sua Amministrazione  frutto di accordi tra parti politicamente disomogenee e fondate anche sull’esclusione ingiustificata  di un pezzo storico della sinistra partinicese: Toti Costanzo, Ninni Romano, Totò Inghilleri, Ugo Arioti, Alberto Lo Iacono ,Tuccio Amato e tanti altri compagni  E  per quanti su alcune vicende ne volessero sapere di più,possono leggere la seconda parte di un mio lavoro dal titolo:” LA FINE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA –Le elezioni comunali del 1993 e del 1997 e la sfiducia al Sindaco Cannizzoche trovate accanto  .Ma sebbene sostenitore di Gigia ,il Partito della Rifondazione rifiutava di far parte dell’esecutivo  seppur il candidato Sindaco avesse chiesto, fin da subito, la mia presenza nella Giunta . Rifiutai la proposta e volli che venisse  ratificata dall’Assemblea dei compagni appositamente convocata. Il nostro rifiuto consenti’ a Giuseppe Varvaro del Movimento degli artigiani d’essere indicato Assessore ,in prima battuta,in quell’Amministrazione. Gigia vinse le elezioni , Varvaro assunse la delega all’Urbanistica, la Giunta elaborò ed approvò il PRG che prevedeva l’area di contrada Margi per favorire gli insediamenti artigianali  oltre che quella D1 di contrada Sant’Anna (insediamento per industrie insalubri di prima class) , ma la Bertolino non intese delocalizzare (né legge alcuna glielo poteva imporre) tirando fuori risibili ragioni quali ad esempio “ il terreno di Sant’Anna è sabbioso e non si presta a ricevere un’industria; non c’è l’acqua  ” ed altre simili amenità.. C’è da chiedere al Sindaco se la Bertolino ,oggi, per delocalizzare la distilleria e realizzare un altro colosso industriale si servirà anche di quell’area, o di aree di quella stessa  zona  oppure no considerato che NESSUNO SA’ DOVE DOVRA’ AVVENIRE CONCRETAMENTE QUESTA DELOCALIZZAZIONE E COSTRUZIONE DI NUOVO IMPIANTO. Ovviamente alle mie giuste osservazioni ( che è,poi, la domanda che si pongono TUTTI) e cioè di CONOSCERE PRIMA QUEL CHE LA BERTOLINO VORRA’ REALIZZARE , mi dice il Sindaco questa mattina e in maniera assai convulsa dato il tenore della discussione ,CHE SARANNO OPERATI I CONTROLLI ED IL CONSIGLIO COMUNALE SEGUIRA’ PASSO PASSO LE PROCEDURE (sic!).Dunque insisto col  Sindaco sulle e menzogne sparse a piene mani sul Partito della Rifondazione  per quel che riguarda , ad esempio, il nostro ruolo nella elaborazione del PRG del 1997.Mi dice che dovrà verificare. Gli rispondo : “Cosa devi verificare? Semmai prima di rilasciare dichiarazioni frutto della MISERABILE MENZOGNA  scelta con scientificità se non da te ,dai tuoi collaboratori  è necessario, proprio perché sei il Sindaco e non uno qualunque , che ti informi in maniera adeguata. In caso contrario è chiaro che provocherai reazioni e scontri” La discussione assume toni fuori le righe soprattutto a proposito della delocalizzazione su cui noi  Comunisti saremmo contrari "perché gelosi" . Gli dico che si tratta di una seconda MISERABILE INFAMIA  sparsa ad arte perché lo sanno tutti che da quasi trent’anni ci battiamo per questo. E , chiedo: " nel caso in cui  Bertolino non manterrà gli impegni assunti con la Convenzione "? Risponde  Lo Biundo che “ la convenzione non avrà alcuna validita’” .A questo punto davvero non  capisco se Lo Biundo  c’è o ci fa. Perché? Ma perché basta leggere i punti 12 e 17 della Convenzione per capire che siamo di fronte a persone che non comprendono o comprendono molto bene cosa significhi aprire questi “varchi” ai potenti locali conosciuti soprattutto per avere sempre violato leggi e regolamenti  
Dunque guardate un po’ quel che hanno scritto e firmato LO BIUNDO E IL SEGRETARIO GENERALE Tralascio l’ovvia firma di donn'Antonina : Al punto 12 si dice che “  entro il trentesimo giorno DELL’ATTIVAZIONE DEL NUOVO IMPIANTO INDUSTRIALE  (cioè quello che lavorerà le biomasse  con gli annessi e connessi n.d.r.) LA DISTILLERIA BERTOLINO CESSERA’ LA PRODUZIONE INDUSTRIALE SITA IN VIALE DEI PLATANI  ed entro i successivi giorni 30 INIZIERA’ I LAVORI DI DISMISSIONE” .Chiaro?Prima la nuova industria e poi si dismette 
E  al punto 17 : “IN CASO DI MANCATA DELOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO LA PRESENTE CONVENZIONE SI INTENDERA’ RISOLTA CON LA CESSAZIONE DEI SUOI EFFETTI
CIOE’. 1) IO Amministrazione comunale , IN PRIMIS SIC ET NUNC , intanto ti trasformo l’area di viale dei Platani da INDUSTRIALE IN EDIFICABILE  con indice di 1,5 metri cubi su metri quadri e la inserisco nel nuovo PRG che sarà approvato sicuramente PRIMA che si delocalizzerà ; 2) IN SECUNDIS : PRIMA REALIZZA A SANT'ANNA E BOSCO LA NUOVA INDUSTRIA E POI DELOCALIZZA O DISMETTE  LA DISTILLERIA DI VIALE DEI PLATANI .CHIEDO AL SINDACO : " E se la Bertolino dopo avere ottenuto queste cose  NON INTENDESSE  PIU’ DELOCALIZZARE O DISMETTERE LA DISTILLERIA DOPO AVERE REALIZZATO,PERO’ , IL NUOVO IMPIANTO  ?"  Mi risponde con un mezzo sorriso di compatimento per la mia non più giovane età . " la Convenzione - risponde solennemente-s’intenderà risolta con la cessazione dei suoi effetti”. E quali effetti dovrebbero cessare se già l’industria è stata realizzata PRIMA della DISMISSIONE DELLA DISTILLERIA e l’area di viale  dei Platani trasformata in edificabile?Cioé DUE EFFETTI DEFINITI ED ACQUISITI PERCHE' PREVISTI DALLA CONVENZIONE . Che fa, gli fa demolire l’impianto o ricorre al TAR per annullare il  PRG? Cose dell’altro mondo!Mi sforzavo-sicuramente con un tono non certo conciliante di cui continuo a scusarmi -  di fargli capire tutto ciò. Una persona equilibrata ,anche perché Sindaco , avrebbe quantomeno,se non dare ragione all’avversario cercare di ascoltare,accogliere il dubbio e quindi approfondire. Ma quando mai ! Lo Biundo non ha alcuna di tali necessità . E’ SICURO DELLE SUE CERTEZZE .E' COSI ‘ E BASTA ! Ieri  mattina ,davanti la Camera del Lavoro, abbiamo litigato  proprio su questo.Avrei dovuto, forse, fare l'imbecille come tanti altri e dirgli :bene,bravo, bis?  
Toti Costanzo  

1 commento:

Enrico ha detto...

Toti, hai detto bene...."Lo Biundo c'è o ci fa?"...La risposta può non essere univoca......ma in ogni caso ci si azzecca!