mercoledì 30 luglio 2008

>>> ASSESSORE PARRINO, CI DICI SE SEI D'ACCORDO...

Quante volte é capitato di sentir dire che i "programmi elettorali" sono tutti gli stessi o, peggio, che si può scrivere quel che si vuole tanto poi é importante quel che si fà.
Qualcuno, addirittura ha teorizzato "che un conto sono le cose che si dichiarano quando si é opposizione, altra cosa quando si diventa maggioranza". Un'abberrazione o, meglio, una forma degenerativa della "politica" che, purtroppo, é diventata usuale in quanti si trovano alla guida di un Governo, anche locale. Ovviamente dichiaro la mia assoluta contrariertà ritenendo i programmi elettorali i " principi" ispiratori di qualunque azione politica in quanto questi scaturiscono da incontri, discussioni, confronti e soprattutto dalla "idea" che si ha della società che s'intende edificare. Dunque il "buon politico" tenta sempre d'essere coerente con quanto é stato da lui pensato e scritto prima d'assumere un incarico di governo.

Tuttavia succede che chi amministra si trova a realizzare "una cosa" che il suo Programma non aveva previsto e, trattandosi di cosa giusta, la realizza facendola diventare elemento, appunto integrativo, del "progetto" che mancava di qualcosa. In questo caso viene dichiarata, e quindi giustificata, l'opportunità dell'iniziativa che, di fatto, diventa elemento che "arricchisce" il programma elettorale e, soprattutto, qualifica l'azione amministrativa.
Ora però capita, come é capitato a tanti di noi, d'ascoltare un'intervista dell'Assessore Bartolo Parrino che insieme al Sindaco e all'assessora Panzavecchia partecipavano ad una cerimonia che ha avuto luogo nell'atrio dei Carmelitani e promossa da un'Associazione di volontariato che ogni anno accoglie alcuni ragazzi della Bielorussia per fare trascorrere loro un periodo di riposo dopo la tragedia dell'inquinamento nucleare che ha colpito soprattutto quel Paese.
Dichiarava l'Assessore, più o meno, che quella iniziativa solidaristica era elemento di una "più ampia politica di scambi culturali che sono parte integrante del Programma elettorale del Sindaco".
Ora, con tutto il rispetto che bisogna avere nei confronti di chi assume il peso della gestione di una comunità, io penso che Lo Biundo ed i suoi collaboratori che hanno steso il programma elettorale a nome delle liste coalizzate, tutto potevano pensare tranne che far diventare il nostro Comune come elemento propulsore di una politica ad alta "intensità culturale", dell'integrazione, dell'accoglienza e della forte solidarietà nei confronti di altre popolazioni. Io, a meno che non mi sia sfuggito, di questo, non ho trovato traccia nel Programma del Sindaco e devo dire, seppur condividendo integralmente quello presentato dal Movimento UNA CITTA' PER TUTTI (d'altronde quel Programma raccoglie SOSTANZIALI elementi dell'elaborazione di Rifondazione sia del 2005 che del 2008) nemmeno in quello. Comprendo e giustifico le ragioni per cui l'Assessore Parrino ha inteso, in quella occasione, tentare di "nobilitare" l'azione del Sindaco con il quale collabora ricorrendo ad una piccola bugia.
Ora io non dubito delle buone intenzioni di Lo Biundo e Parrino tuttavia sono molto preoccupato, nel caso in cui la cosa risultasse vera, e cioé che questa Amministrazione, al contrario di quanto dichiarato da Bartolo Parrino abbia manifestato già il suo volto nei confronti del rapporto con gli altri popoli, della solidarietà, dell'integrazione, dell'accoglienza. Pare che AVREBBE (uso a proposito il condizionale) fatto sgomberare quei piccoli nuclei di nomadi (che in genere appartengono al popolo Rom) che sempre avevano avuto accoglienza nel nostro Comune e venivano, sebbene con qualche mugugno, tollerati. Per cui mi chiedo se l'accoglienza e la solidarietà questa Amministrazione la manifestano nel sostenere le iniziative di benevoli Associazioni a guida locale oppure si tratta di un VALORE UNIVERSALE da utilizzare nei confronti di tutti i popoli, di tutte le etnie, anche dei "poveri" Rom.
Ma a prescindere dal fatto, pongo all'Assessore Psarrino una domanda precisa: Assessore Parrino ti senti di proporre alla tua Amministrazione, come abbiamo fatto noi durante la sindacatura Motisi attraverso l'Assessore Tranchina, di realizzare un CAMPO NOMADI nell'area contigua ai 108 alloggi popolari in quanto previsto dal Piano Regolatore generale? E ci fai sapere quanti sono, dove abitano, come vivono, quale politica espleta il nostro Comune nei confronti degli extracomunitari presenti nel nostro Comune sebbene, anche di questo problema, non troviamo alcuna traccia ne Programma elettorale del Sindaco?
Noi pensiamo che vadano sostenute le Associazioni, TUTTE, le iniziative benemerite TUTTE sia quelle che vanno nella direzione di "scambiare la propria cultura con altre", che aiutare, solidarizzare, accogliere. E, sebbene nel programma di Lo Biundo non troviamo traccia di queste problematiche, le poniamo noi all'attenzione dell'Amministrazione e della pubblica opinione.

Toti Costanzo

domenica 27 luglio 2008

>>> SPIGOLANDO,SPIGOLANDO N. 6: "DON PETRU, COMU IU?" MA DON PETRU NON RISPOSE !

SPIGOLANDO UNO
- Lo incontrammo, don Petru, all'interno di un seggio elettorale durante lo scrutinio. Fu alle elezioni comunali del 2005 che elesse Motisi. "Come é andata?" gli abbiamo chiesto. "E' andata male!" fu la risposta repentina.

Come si usa fare in questi frangenti cercammo parole di circostanza ed ovviamente di conforto. I muscoli facciali di un volto bruciato dal sole esposto, da decenni, ai suoi forti raggi ebbe una repentina contorsione. La sua mano rimasta parzialmente ruvida perché sottoposta a decenni di lavorio si posò sul petto e, ancora ad oggi, non sappiamo se minacciosa oppure no: "Vuatri comunisti aviti 'a sapiri ca' a don Petru 'un nu' futti nuddu. Acchianai, acchianai 'un ti preoccupari. E cu' mmia aviti a cummattiri".
Mi lasciò a bocca semiaperta mentre lui continuava un giro di abbracci e baci così come da noi si usa quando bisogna manifestare gioia per l'ottenimento di un risultato fortemente desiderato.
Lo rividi in questi giorni. Non lui, ma la sua immagine affissa ancora ad oggi, ad un palo della luce pubblica e vicino la sua abitazione. Un'immagine piccola piccola rispetto a quelle di altri candidati che sorridenti, spavaldi o pensierosi con la mano sotto il mento, chiedevano il voto.
Una piccola immagine, quello di don Petru, che a guardarla faceva quasi tenerezza. Mi fermai a contemplarla con rispetto e con rispetto gli chiesi:"Come é andata?"
Questa volta don Petru non mi rispose. Ovviamente non solo perché non poteva.

SPIGOLANDO DUE
- Lo vogliamo affermare urbi et orbi. Dopo avere letto la notizia che il neo senatore Totò Cuffaro era stato assediato dentro la sua macchina, in una via di Palermo, da una schiera di forestali inferocita intendiamo manifestare a Totò la nostra incondizionata e forte solidarietà.
Perché? Ma perché dopo averli assunti a diecine di migliaia, inseriti negli organici della Regione, verificato che il loro ruolo é quasi nullo in quanto ad ogni estate la Sicilia brucia (qualcuno tra questi, addirittura, é stato preso, come si suol dire, "con il fuoco nel sacco") hanno avuto l'ardire di contestarlo. Lui, per decenni dio della Regione, lui Totò vasa-vasa che li avrà vasato chissà quante volte, lui che quando era "un potente" gli facevano arrivare cati di sciampagne e vacuna di cannola, lui Totò che non sapeva dire mai di no a nessuno.
Oggi, Totò, é un "povero" quanto inutile senatore dell'UDC, per giunta in un Partito che a Roma si é posto contro il Cavaliere per cui non serve più: non serve ai forestali, agli ex LSU, agli ex articolisti, agli ex di tutto che lui infilò, ad abuntantiam, nelle maglie di ogni Assessorato. Oggi servono Antonello, Antonino, Francesco, Dore, Giovanni.
Oggi Totò ha toccato, con mano, il suo declino verificando quello che tutti, compresa la sua mamma, gli dicevano: "Totò, 'un ti inni iri a Roma, resta cca'. Resta 'mpaliermu ".
Ed é per questo, mentre gli altri gridano "abbasso", noi che gli siamo stati feroci avversari, che lo abbiamo combattuto, che lo abbiamo contestato, che lo abbiamo contrastato con forza gridiamo :"Totò, sei tutti noi!".

SPIGOLANDO TRE
- Il tavolo, ieri l'altro, era rappresentato da Lei che aveva scritto il libro, da Lui che aveva vissuto tutte le fasi della vita del Centro studi, le sofferenze dei nostri contadini e delle popolazioni del Belice, le difficoltà di Danilo. E poi insieme a lei e a lui, al tavolo, c'erano gli "altri" uno dei quali, come Giuda,vendette Danilo per trenta denari nel senso che aveva contribuito a crocifiggerlo dandolo in pasto alla stampa di una borghesia italiana che aveva SEMPRE denigrato Danilo "perché comunista" e perché aveva offeso "il popolo siciliano con le sue vergognose inchieste".
Dunque onore agli organizzatori dell'evento, onore a LEI, onore a LUI, e disprezzo, disprezzo senza appello per L'ALTRO!

Sala Rossa

venerdì 25 luglio 2008

>>> PENSATE CHE CON LO BIUNDIO AVREMO PIU' FORTUNA?

Esprimo la mia personale opinione e dico semplicemente: caro Lo Biundo state incominciando male!
Io penso che un Sindaco o un Amministratore abbia il dovere di citare SEMPRE coloro i quali nella realizzazione di un'opera ne sono stati, a diverso titolo, protagonisti. Litigai con forza quando il 2 agosto del 1999 nella qualità di Assessore ai Beni culturali ebbi il piacere di presenziare all'inaugurazione del restaurato Palazzo dei Carmelitani .
Gigia Cannizzo intervenne nella qualità di Sindaco ma nel suo discorso "dimenticò", come invece era doveroso, citare tutti coloro i quali avevano nel tempo e con ruoli diversi, contribuito al raggiungimento di quel risultato. A partire dal gruppo studi e ricerche (Masetto Aiello, Toti Costanzo, Giulio Bosco, Jack Speciale, Giuseppe Casarrubea, Nino Cinquemani ed altri) per arrivare, passando dal Sindaco Giuseppe Di Trapani, Enza Maria Romano, Gino Geraci la cui Amministraziione approvò il primo finanziamento di due miliardi e mezzo dei lavori, fino a Gigia Cannizzo.
In un articolo del Giornale di Sicilia del giorno successivo e che riportò la notizia insieme ad una mia intervista, ebbi modo di ovviare alla "dimenticanza" restituendo "a ciascuno il suo".
Perché ho voluto ricordare questo episodio? Per una ragione abbastanza semplice e che ci collega a quanto recentemente ha dichiarato il Sindaco Lo Biundo ad una emittente locale e cioé che " é stata responsabilità dei Sindaci Giordano e Motisi se ancora ad oggi l'acqua dei pozzi trivellati restava inutilizzata".
Lo Biundo, ovviamente, "dimenticò" nell'intervista (ma l'ha anche "dimenticato" Giovanni Pantaleo) di dire che se quei pozzi ad oggi sono nella disponibilità del nostro Comune lo si deve proprio all'Amministrazione Giordano e più specificatamente a Franco Cangemi allora Assessore ai servizi idrici, mentre la responsabilità VERA della sua non utilizzazione la si deve sopratutto al Commissario straordinario del Comune che avrebbe avuto tutto il tempo per fare le verifiche di potabilità "nell'arco delle quattro stagioni " cosi' come affermato da Lo Biundo, e che NON EBBE A FARE.
Così come Bonura non chiese (da quel che sappiamo) interventi risolutivi né al Prefetto né ad altre Autorità.
Dunque se il Commissario straordinario, sul quale lo stesso Lo Biundo per sua stessa manifesta ammissione pare che avesse la possibilità di esercitare un qualche "condizionamento" non operò, allora ci si chiede perché il Sindaco rifiutò di citare negativamente insieme ai suoi due precedessori anche il dott. Bonura? E, potendolo, perché non intervenne e suggerire al Commissario la linea da seguire per avere già da circa un anno una quantità notevole di acqua che avrebbe alleviato le preoccupazioni ed anche le tasche dei cittadini tanti dei quali pagano l'acqua due volte e cioè una al Comune e una ai fornitori privati ?
E che dire di un'interrogazione del sottoscritto nella qualità, allora, di Segretario di Rifondazione inviata all'inizio dell'anno al dott. Bonura al quale fu chiesto di conoscere le ragioni della crisi idrica, le ragioni per cui non si attivavano i nuovi pozzi, le iniziative per evitare che il 50% dell'acqua che arrivava ai serbatoi a monte si possa perdere prima della sua immissione nella rete, ma che rimase senza risposta?
Ed infine, fu chiesto, se risultava vero che l'area dove insistono i pozzi non era ancora stata espropriata e se risultava vero che per per un accordo con il Comune di Balestrate (che noi contestammo alla Giunta Giordano) ancora ad oggi il Comune di Partinico paga all'EAS il costo di dieci litri di acqua al secondo che dai pozzi ESA a noi non arrivano mentre arrivano a Balestrate 10 litri di acqua dal potabilizzatore Cicala. E che noi paghiamo.
Dal Commissario Bonura, con nostro personale dispiacere, non abbiamo ricevuto alcuna risposta come non ne abbiamo ricevuto per la "vicenda" bollette del 1999 e anni seguenti.
Avremo più fortuna con Salvo Lo Biundo? Glielo chiederemo.
Toti Costanzo

25 luglio 2008


mercoledì 23 luglio 2008

>>> LE FORZE DI SINISTRA DI PARTINICO FUORI DAL CONSIGLIO COMUNALE E DA QUELLO PROVINCIALE: SAPREMO COSTRUIRE UN MOVIMENTO DI LOTTE?

Noi non abbiamo mai nascosto come la sconfitta a Partinico delle forze che, a diverso titolo, si richiamano ai valori della "sinistra" sia stata epocale. Non solo come sconfitta elettorale in termini di consensi ottenuti sia dal nostro Partito, sia dal PD ed anche da tutti quei soggetti che si sono candidati nelle liste che sostenevano Lo Biundo, ma perché dentro il Consiglio comunale di Partinico, ed anche in quello Provinciale, non vi é più la presenza di uomini di sinistra eletti nel Comune e nel Collegio. Grave, ad esempio, é stata la scomparsa dal Consiglio Provinciale di Enzo Provenzano che dal 1994 rappresentava un pezzo di quelle esigenze dentro l' Istituzione, così come grave la non elezione sia di Francesca Tranchina che di Chiara Gibilaro.
Restano a rappresentare il "territorio" i soliti consiglieri che da anni abbiamo conosciuto e che sono parte integrante di quel sistema di potere che loro non hanno mai messo in discussione nemmeno quando venivamo fortemente penalizzato dalla politica dell'ex Presidente Musotto socialista prima, forzaitaliota poi, autonomo quale candidato Sindaco di Palermo ed in contrasto con il suo Partito ed oggi approdato nel Gruppo misto alla Regione siciliana. Candidato, anche lui, a trovare rifugio nei nuovi potenti dell'MPA? E' possibile!
Una cosa é certa: con la lunga Presidenza Musotto, Partinico ed il suo territorio hanno conosciuto il periodo politicamente "più buio" dalla fine della cosidetta Prima Repubblica quando a governarla erano altri Presidenti, tra cui Mimmo Di Benedetto, ed altre Giunte. E a rappresentare il nostro collegio, Totò Governanti, Pino Lombardo, Pino Bommarito, Marco La Fata, Gino Scasso o lo stesso Salvatore Cintola.
Nessuna opera realizzata dal 1994 ad oggi e quelle già iniziate da precedenti Amministrazioni sono rimaste delle "incompiute", testimonianza di un disinteresse ed un disprezzo nei confronti di un pezzo notevole di territorio provinciale.
Dunque non basterà sopperire all'assenza di una Sinistra dentro il Consiglio comunale di Partinico ma saremo chiamati a condurre forti azioni contro la Provincia di Palermo soprattutto se questa continuerà con la linea del "disimpegno" nei confronti dei problemi della nostra zona.
Né pensiamo, francamente, che l'attuale Amministrazione comunale politicamente debole abbia in sé la forza di opporsi per fare valere le ragioni di un insieme di Comuni, tra cui anche Borgetto e Montelepre, che hanno "perso" la loro rappresentanza con la non elezione di D'Amico e Bono.
Ci attende, sicuramente, una stagione di sacrifici e sopratutto di lotte.
Sapremo raccogliere i bisogni, l'interesse ed il sostegno soprattutto del mondo del lavoro?
Toti Costanzo
23 luglio 2004

domenica 20 luglio 2008

>>> SPIGOLANDO, SPIGOLANDO N.5: "GASPARE TORNA ED ENZU', ARRITIRATI!!"

SPIGOLANDO UNO

La notizia viene riportata in ottava dal Giornale di Sicilia e con tanto di foto di qualche annetto addietro: "Nuccio dà l'addio al Partito Democratico" e si dice che abbia dichiarato, inoltre, che le ragioni siano da addebitare alle "scelte fatte da mandarini e capi-corrente" come a dire: "Io volevo fare il deputato o il senatore come Lumia o la figlia ventiseienne di Cardinale Totò (ma perché tutti gli uomini politici siciliani più discussi si chiamano TOTO'?) ed invece sono rimasto al palo".
Dobbiamo ricordare, in questa occasione, che Nuccio che di nome fa Gaspare, ha avuto anche una bella carriera politica. Negli anni '80 veniva a Partinico come rappresentante di Democrazia Proletaria e si presentava con giacca di velluto a coste, rigorosamente accompagnata da panciotto multicolore in un taschino del quale fuoriusciva una lunga catena d'oro che sosteneva un antico orologio il quale trovava rifugio nel taschino opposto. Un vero e proprio dandy.
Gaspare, all'epoca, disquisiva di RIVOLUZIONE al punto che molti di noi comunisti del PCI restavamo intimoriti di tanto argomentare anche se non ci sfuggiva come l'eccentricità e la ricercatezza mal si conciliano con i "processi rivoluzionari" i quali più che vantaggi, storicamente, hanno sempre fatto fare a questi vocati, la "fame".
Poi il declino politico: Rete, PPI(addirittura!), Margherita (ma chi ddici!) e infine nel magma indefinito del PD. In tutto questo peregrinare riuscì, però, a fare oltre che il mandarino e il capo-corrente anche il Deputato al Parlamento nazionale per un paio di anni .
Si dice, seppur non risulta scritto, che alla notizia del suo abbandono una schiera infinita di "militanti storici" (fra cui, pare, anche Gino Scasso suo buon amico da sempre) si sia riversata nelle piazze e chiedere a gran voce: "Gaspare, Gaspare, per favore torna,torna stà casa aspietta te!"
SPIGOLANDO DUE
Totò Cintola, ora senatore della Repubblica, si rivolge ai giudici del Tribunale civile di Palermo e chiede che "l'on. Antonello trentamila" ritorni a fare il cittadino comune. Si tratta di una non preventivata "zampata" del vecchio leone oppure una delle tante "contorte" strategie di Salvatore che ai suoi "nemici" non concede, come si suole dire, nemmeno "un lazzo"? Questo non siamo nella condizione di decifrarlo.
Tuttavia dopo questa eclatante notizia giornalistica, poniamo i nostri lettori davanti a queste diverse ipotesi con possibilità che ciascuno dia una o più risposte:
a) cosa succederà, ora, a Partinico essendo i "cintoliani" alleati del figlioccio di Antonello?
b) se Antonello perde il "posto" chi garentirà la "ciurma partinicota" a proseguire un difficile cammino amministrativo dopo avere convinto gli elettori a votare il buon Salvo perché lassù, "a Palermo qualcuno ci ama", nel senso della sicura protezione politica ed anche di eventuali lauti finanziamenti ?
c) é l'apertura di un conflitto scientificamente ragionato che potrebbe portare il neo senatore fuori dell'UDC, gruppo che al Senato conta quanto il due di coppe? E, poi, per andare dove?
Bisogna dire la verità: di Salvatore Cintola si può dire tutto ed anche di più, ma non certo che sia "un'acqua cheta"!

SPIGOLANDO TRE
Sembra un bollettino di guerra: inflazione quasi i 4%, produzione in calo, consumi ridotti del 25% con particolare riguardo per i tessuti, le calzature e i beni cosidetti non necessari, aumenta la soglia della povertà e aumentano contestualmente le famiglie dell'ex ceto medio che non arrivano nemmeno alla terza settimana. Un disastro vero e proprio.
Ci chiediamo: ma c'é qualche esperto economista che spieghi come essendo sorti in Sicilia una serie infinita di grandi Centri commerciali e in un'area come la nostra, cioé Partinico e l'interland dove all' "esistente storico" si sono aggiunti migliaia e migliaia di metri quadrati di vendita (ultimo in ordine di tempo quel che si stà costruendo contiguo alla via "DELLO SCIOPERO ALLA ROVESCIA" ex via vecchia di Valguarnera in contrada Timpanella), possa pensare a investire milioni di euro per realizzare un nuovo grande Centro commerciale?
A meno che...a meno che quell'investimento, comunque, "sà da fare".

SPIGOLANDO QUATTRO
L'avete seguito nelle tivvù locali l'insediamento e il giuramento dei vecchi e nuovi consiglieri provinciali? E l'avete sentito quel burlone di Enzo Briganò? Enzo ha detto quasi testualmente:
"sono lieto e commosso per essere stato rieletto per POTERE CONTINUARE IL LAVORO GIA' INTRAPRESO FIN DALLA MIA PRIMA ELEZIONE"
La sua prima elezione..... La sua prima elezione risale ai tempi del "me nannu" cioé in una epoca remota al punto che non ne ricordiamo più la data.
Ora, la domanda che ci poniamo é questa."Ma c'é qualche cittadino del territorio dove Enzo, presentandosi sempre in un Partito diverso dal precedente e sempre rastrellando voti a piene mani, che possa indicare UN'OPERA, UNA SOLA OPERA che sia stata pensata, fatta finaziare e realizzata dal nostro donchisciotte il quale é sempre stato in Partiti che la Provincia l'hanno sempre governata"?
Ad Enzo ci permettiamo di dire:
"Caro Consigliere, tu sei una persona simpatica, sei anche una macchina potente di consenso elettorale (ma comu fà!) ma quanto a "FARE" potremmo dire ad alta voce quel che si dice all'atleta non talentuoso, sfiancato e logorato: "ENZU', ATTENTA 'A NUATRI, ARRITIRATI!!!!"


Sala Rossa
20 luglio 2008

sabato 19 luglio 2008

>>> QUALUNQUISMO: FASE SUPREMA DEL POLITICANTISMO

Un po' di storia. Nel 1946 il commediografo Guglielmo Giannini fonda il movimento antipartito dell'Uomo qualunqe. Giannini col suo movimento raccolse il malcontento dei cittadini italiani nei confronti dei partiti di allora e ottenne un notevole successo per le elezioni dell'Assemblea Costituente (5,3 %). Dopo qualche anno, col cresecere dello scontro ideologico tra le sinistre e la DC il movimento fu assorbito nello schieramento di centro.
Se queste sono le referenze storiche del qualunquismo, ben altre sono oggi le implicazioni denotative di questo termime. Vocabolario alla mano, qualunquismo è un "atteggiamento di indifferenza o sfiducia nei confronti della politica e del sistema dei partiti, che si manifesta in prese di posizioni semplicistiche nei confronti dello stato o del governo" (Grande Dizionario Italiano Garzanti, 2007, voce: qualunquismo).
Fatte queste premesse, andiamo a noi, a Partinico alla cittadina governata da una giunta che (parole quasi testuali del sindaco Lo Biundo) è voluta uscire fuori dagli "ismi", da ogni tipo di caratterizzazione idelogica. Ma bravo il nostro sindaco! Ha capito tutto della politica, tanto lo ha capito da abbandonarla del tutto per abbracciare un comodo e meno compromettente abito camaleontico del politicantismo. Si tratta del consolidato cliché della politica fatta a suon di compromessi a gogò, di frasi vuote che auspicano un non ben definito "bene del cittadino", di un qualunquismo, (ecco la parola) ideologico che è il logico corollario di un gioco di potere privo di altri riferimenti pratici che non siano gli interessi dei gruppi dominanti. Dove sono finiti la coerenza etica, il progetto di una società fondato su di una fede politica dichiarata e scevra di qualsiasi ambiguità? Cosa significa oggi "fare politica", dichiararsi di destra o di sinistra? Lo vorrei chiedere a tutti coloro che hanno fatto dell'opportunismo politico la propria bandiera in modo così scoperto e plateale che mi assale l'atroce dubbio che questi personaggi non abbiano la più pallida idea di quale sia la gravità politica del loro comportamento. Lo vorrei chiedere, soprattutto a coloro che si sono dichiarati e continuano a dichiararsi di sinistra e che oggi sono dentro lo schieramento politico di Lo Biundo. Posso già immaginare il tenore delle loro risposte (e in realtà ne ho già sentite alcune) infarcite di improbabili e poco convincenti "ragionamenti politici", di "logiche del compromesso" per il "bene del paese", di "lungimiranza politica" che riesce a vedere lontano, ma non si accorge di quello che sta accadendo nel presente negli animi dei cittadini che non ci capiscono più niente di politica.
E come dar loro torto? Un sindaco di centrosinistra che viene sfiduciato anche dai suoi ex alleati (di centrosinistra); pezzi del Pd che si trasferiscono in massa nella melassa politica dello schieramento Lo Biundo; i Verdi che sembrano divertirsi a fare la parte del jolly che, come in alcuni giochi di carte, assume qualsiasi valore e colore; la Pdl che è dilaniata da lotte intestine emerse con chiarezza nella vicenda della candidatuta Giordano. "La politica è una cosa complessa", rispondono gli addetti ai lavori.
No, non è così. La politica diventa complessa quando si trasforma in "politicantismo", quando diventa qualunquismo strumentale, utile a nascondere dietro di esso interessi privati e logiche di potere.
Per questo io dico torniamo alla politica e combattiamo con tutte le nostre forze i tentativi di mistificazione nei confronti di essa e soprattutto il qualunquismo.

Mimmo Neri

>>> Solidarietà a Telejato

A seguito del vile atto intimidatorio subito dal direttore di TeleJato, Pino Maniaci, le donne e gli uomini di Rifondazione Comunista esprimono la loro dura condanna e il disprezzo nei confronti degli autori di esso.

Il partito delle Rifondazione Comunista è stato e sarà sempre vicino a chi, come TeleJato, si pone in prima fila nella lotta contro la criminalità e l'illegalità. Atti di questo tipo rafforzano in tutti noi la convinzione che la mafia e la criminalità non sono state ancora sconfitte, soprattutto nel nostro territorio. Per questo Rifondazione rinnova, accanto a TeleJato, il proprio impegno nella lotta contro ogni tipo di illegalità.


Partito della Rifondazione Comunista
circolo ” Peppino Impastato” Partinico

venerdì 18 luglio 2008

>>> DICEVA COLA GERACI: GLI INTERESSI LI UNISCONO E GLI INTERESSI LI DIVIDONO!

Se servisse, si potrebbe dire: noi lo avevamo detto. Ma non serve e dunque cerchiamo di sviluppare un ragionamento politico (ricostruendo un un pò di cronaca dei fatti) sul documento di alcuni candidati non eletti della Lista "Movimento Democratico per Partinico" i quali hanno manifestato pubblicamente il loro risentimento nei confronti della nomina ad Assessore di Vito D'amico rappresentante della CNA e con interessi dentro il Consorzio degli artigiani COSAR.
La vicenda é nota: Giuseppe Speciale viene indicato Assessore nella Giunta di Lo Biundo, Speciale viene anche eletto consigliere comunale e sceglie di stare in Conisiglio e non in Giunta. Fin quì troviamo la cosa assolutamente lineare in quanto, non in un contesto di PARTITO ma in un assemblaggio di soggetti, é la persona che decide il ruolo che gli é più confacente o comunque il gruppo d'interessi che ruota attorno a quella persona.
Ma questa scelta, oggi, viene contestata con forza da alcuni candidati di quella Lista tra cui Gerry Vergara e Salvatore Rossi della CIA provenienti dall'area ex DS e che si ispirano al PD ma che del PD locale non hanno voluto essere parte per ragioni manifestate e spiegate lungamente prima durante e dopo la sfiducia a Motisi.
Costoro fecero, prima delle elezioni nazionali e regionali e insieme a D'Amico, Varvaro , Mimmo Provenzano e Giuseppe Speciale, il tentativo di creare un secondo piddì in contrasto con quello che si era costituito ufficialmente e che aveva eletto Segretario locale il giovane Michele Chimenti, scegliendo una sede in via Vittorio Emanuele Orlando affidandosi alla maldestra sponsorizzazione degli ex DS Tonino Russo e dell'onnipresente Cracolici e anche con la benedizione del senatore Lumia. Il tentativo, a quanto pare non é più andato in porto.
In linea con questo "progetto" costruirono UNA LISTA avendo chiaro che CNA e Confecommercio avevano stabilito, anche se mai UFFICIALMENTE, fin dalla sfiducia a Motisi di sostenere UNA EVENTUALE CANDIDATURA DI SALVO LO BIUNDO.
Le ragioni sono note: Lo Biundo, quale Presidente del Consiglio comunale, con forza e determinazione si era opposto ad una ingiustificata linea di Motisi e del suo gruppo politico d'appartenenza che intesero contrastare l'approvazione del progetto della Policentro che, intanto, era stato fatto proprio da CNA e Confcommercio per ragioni giustificate in pubbliche dichiarazioni dagli esponenti di queste categorie. In diverse occasioni, infatti, Mimmo Provenzano dichiarò pubblicamente del loro interesse nei confronti della Società milanese che si legavano a quelli del COSAR .
La candidatura Lo Biundo, SEPPUR MAI ESPLICITATA all'interno dell'ex Alleanza Democratica, che fece alcuni incontri nella sede della CNA ed anche della CISL prima della crisi del Governo Prodi che portò alle elezioni anticipate, costruiva un percorso politico che, di fatto, escludeva il nostro Partito la cui posizione sulla Policentro era ben nota.
Rifondazione sceglieva la sua linea autonoma mentre Lo Biundo vinceva le elezioni e la Lista "Movimento Democratico per Partinico" che lo sosteneva eleggeva due consiglieri. Nessuno di questi, tuttavia, appartenenti all'area di una sinistra, seppur moderata.
Un pezzo di sinistra, dunque, sostenuta anche dalla Segretaria della Camera del lavoro cui si aggiungevano i Verdi e la rappresente della CISL sceglievano, diversamente di come avvenne nel 2000 con la candidatura di Giuseppe Casarrubea, di stare con un insieme di soggetti sostanzialemnte tutti di formazione di centro e di destra pagando un prezzo altissimo e cioé la scomparsa dei rappresentanti della sinistra dal Consiglio comunale.
Ovviamente il nostro giudizio politico sul consigliere Di Trapani del PD di estrazione, formazione e cultura vetero democristiana é risaputo e, ancor ieri, sottolineato dal post di Giunluca Ricupati.
Dunque "la sinistra" non é più dentro il Consiglio ma esiste dentro la città.
C'é qualcuno che pensa, come noi, ad una sua seria seppur difficile ricomposizione? A questo interrogativo non siamo noi a dovere rispondere ma chi ha sostenuto la candidatura di Lo Biundo. Ci chiediamo: cosà farà il sindaco per ricomporre la controversia che gli é scoppiata, dopo pochi giorni dal suo insediamento?

Toti Costanzo

giovedì 17 luglio 2008

>>> Un consiglio comunale incompleto

Gioacchino Albiolo è il nuovo presidente del consiglio di Partinico. Un consiglio comunale quello di ieri mattina vestito tutto di un colore, quello del centrodestra. L’opposizione alle mosse di questa giunta sarà capitanata da PDL e Pd, che dagli interventi dei diversi esponenti sembravano essere tutta una cosa, davvero la reincarnazione del personaggio elettorale tanto temuto come Veltrusconi. Sembrava che dovesse essere solamente un atto di formalità la prima riunione dell’assise cittadina ed invece diversi punti si sono fatti evidenti fin dal primo minuto. Innanzitutto che quella che tutti in campagna elettorale hanno etichettato come un’accozzaglia di persone con differenti idee politiche (forse tutte unificabili nell’atteggiamento del qualunquismo) si è rivelata veramente tale. La maggioranza consiliare di Salvo Lo Biundo avrà anche retto, ma la tacita mossa del “voto controllato” ha reso evidente come l’equilibrio sia instabile con un piede sul filo di lana costituito da un compromesso elettorale, finalizzato alla conquista della poltrona da primo cittadino. I rappresentanti di una lista civica dovevano scrivere sulla scheda di voto per l’elezione del presidente “cons. Albiolo”, altri “Gioacchino Albiolo”, altri ancora “Albiolo consigliere Gioacchino”. Altro che voto segreto! I 18 voti andati all’esponente dei democratici di centro erano strettamente controllati e i fidati del neo-presidente hanno attentamente vigilato affinché nessuno si proclamasse traditore della trasversalità politica (dobbiamo ancora capire su che basi!) e dovesse pertanto subire l’esilio politico. Un secondo aspetto che si è fatto evidente è la mancanza di una seria e concreta opposizione. Se i discorsi “tutto fumo e niente arrosto” del consigliere Renzo Di Trapani dovranno costituire l’asso nella manica della minoranza consiliare, allora saremo davvero costretti a confessare che la situazione è davvero critica. Manca Rifondazione Comunista in questo consiglio, manca un nostro rappresentante che fungesse da voce fuori da questo coro che sembra un unicum eccetto qualche battibecco personale tra consiglieri di parti diverse. La storia ci insegna, e il nostro segretario, egregio professore di storia e filosofia, ce ne può rendere conto, che organi istituzionali all’interno dei quali non fu presente una dialettica interna tra idee diverse, hanno portato soltanto alla rovina. Anzi spesso sono stati sciolti a priori per evitare una fine così deplorevole. E Droyser, storico del 900, ha affermato giustamente che l’uomo politico è essenzialmente uno storico pratico che ha le capacità per capire il presente (e quindi poterlo modificare) apprendendo le lezioni del passato. Paroloni che a Partinico forse è impossibile usare. Il pessimismo purtroppo è d’obbligo in un città in cui la politica si presenta immobile e chi sale al governo può farlo solamente se ha fatto “impostare” più persone o ha fatto “capitare” più pensioni. Sono forse andato fuori tema, ma era veramente importante sottolineare che noi comunisti preferiamo l’onestà e la sincerità intellettuale ad una sedia del consiglio comunale! Nonostante tutto, auguriamo buon lavoro a questo nuovo consiglio comunale che tuttavia dovrà essere cosciente che Rifondazione Comunista sarà sempre dietro ogni sedia consiliare a vigilare sulle parole, intenzioni, scelte e decisioni di ogni forza politica.

Gianluca Ricupati

mercoledì 16 luglio 2008

>>> ALBIOLO, LO BIUNDO E LA CULTURA DELLA "RAPPRESENTANZA"

L'elezione del Consigliere Gioacchino Albiolo a Presidente del Consiglio comunale avvenuta ieri, mi spinge a qualche considerazione.
La prima. Albiolo nel suo intervento, in parte letto e in parte come si suole dire "a braccio", ha sostanzialmente affermato come il luogo della politica sia SOLTANTO il Consiglio comunale. E' all'interno del Consiglio, lui sostiene, che si assumono le decisioni e che comunque quale Presidente, seppur eletto soltanto da una parte, lui rappresenterà anche i consiglieri che oggi si possono definire di "opposizione".
Quel che sostiene Albiolo é in parte condivisibile. Ad esempio é condivisibile il principio che LE DECISIONI (io dico però relativamente GLI ATTI AMMINISTRATIVI anche se non a tutti in quanto alcuni sono prerogativa del Sindaco, altri della Giunta, altri, addirittura, dei capi Settore) siano nei poteri del Consiglio.
Non sono d'accordo, ovviamente, che solo il Consiglio sia abilitato alla gestione "della Politica" e quindi alle decisioni. Comprendo come Albiolo, che non é figlio della cultura dell'appartenza ad un Partito, la pensi in questa maniera. Ai Partiti, ovviamente, Albiolo e non certamente in mala fede, non dà ruolo A MENO CHE QUESTI NON ABBIANO RAPPRESENTANZA ELETTIVA. Appare, dunque, necessario ribaltare questo terorema.
Io penso che sia assolutamente necessaria un'iniziativa politica che abbia al centro della discussione una maggiore conoscenza dello Statuto del nostro Comune nel quale vengono sanciti principi di partecipazione e decisione (vedasi , ad esempio, i Referendum) che interessano e coinvolgono anche quei soggetti, compresi i Partiti, NON RAPPRESENTATI ALL'INTERNO DEL CONSIGLIO. A questo proposito va ricordata un'encomiabile iniziativa di Piero Rao che da Presidente del Consiglio fece stampare e distribuire lo Statuto comunale portandolo alla conoscenza dei cittadini.
La seconda considerazione.
Albiolo viene eletto da una maggioranza, cioé 18 consiglieri comunali che di questa, ad oggi, sono parte. E questa maggioranza ha ritenuto di eleggersi anche il vice Presidente (esattamente come fece la coalizione che elesse Giordano) soltanto, penso, per ragioni di equilibri e distribuzione di poteri tutta interna alla maggioranza e che all' "opposizione", cioé agli altri undici consiglieri di centro destra e all'unico rappresentante del PD, non si dovesse concedere l'opportunità di rappresentare un contrappeso che nei sistemi democratici sono molto utili per costruire il dialogo seppur nelle differenze. Nel caso di Partinico sulle differenze ci ritornerò in altra occasione per verificarne l'esistenza.
Nessuna parola né del Presidente del Consiglio né del neo Sindaco (lo fece solo Giordano, e lo abbiamo apprezzato, durante la campagna elettorale) per i Partiti e per il ruolo che questi devono avere anche quando non hanno rappresentanza consiliare.
Spero che non si tratti di tentativo di rimuovere, seppur soltanto psicologicamente, l'esistenza di una OPPOSIZIONE SOCIALE che vedrà con certezza il mio Partito protagonista così come lo é stato nel passato.
Ad ogni buon conto, se effettivamente come noi pensiamo, la "cultura" di centro destra dovesse dominare il Consiglio (ma non certo la città nella sua interezza), sarebbe già ora di riprendere le fila di una percorso unitario tra quanti si ispirano, a diverso titolo, ai valori e alla cultura politica della sinistra in tutte le sue articolazioni locali.
Toti Costanzo

domenica 13 luglio 2008

>>> DALL'ON. LOMBARDO AL SINDACO GIOVANNI DI TRAPANI

C'é stato un passaggio dell'interessante Relazione di Giusto Catania (che lascia la Segreteria) al Congresso Provinciale di Rifondazione, iniziato ieri a Palermo che ha fatto riferimento all'on. Lombardo Presidente della Regione Siciliana. Giusto ha voluto sottolineare la "pericolosità" politica di Lombardo, rispetto al folkloristico Totò Cuffaro, non perché allievo anche lui dell'on. Mannino, né per il fatto d'essere stato anche lui democristiano, quanto piuttosto perché Lombardo rappresenta L'AMBIGUITA' DI UNA CLASSE DIRIGENTE SICILIANA che da un lato é parte integrante del centro destra e dall'altro sbandiera ai quattro venti una ipotetica AUTONOMIA dalle forze politiche di governo che, nei fatti, non esiste.
Lombardo protesta, MA SOLO VERBALMENTE (e per questo risulta ambiguo) nei confronti del Governo nazionale che sottrae risorse al sud, e nello specifico alla Sicilia che viene fortemente penalizzata, mentre il suo Movimento continua a sostenere il Governo, ne condivide le scelte e dunque ha la stessa identica responsabilità del PdL.
Lombardo potrebbe diventare POLITICAMENTE CREDIBILE solo se mettesse in campo CONCRETE iniziative contro il Governo nazionale (non necessariamente ponendosi all'opposizione dello stesso) ed allora ci convincerebbe che la sua E' VERA AUTONOMIA, CHE VUOLE IL RISCATTO DELLA NOSTRA TERRA, CHE GOVERNA A SOSTEGNO DEGLI INTERESSI SICILIANI.
Ma, purtroppo ad oggi almeno, così non é. Dunque possiamo dire che si tratta, appunto, di un modo ambiguo e dunque politicamente pericoloso di esercitare un ruolo di governo buono soltanto a mantenere i siciliani in una condizione di forte subordinazione elettorale.
Agli elettori, infatti, arrivà il messaggio di un Governatore dalla parte dei cittadini e contro la cosidetta "Roma ladrona", mentre in effetti si continua ad esercitare il potere subendo i provvedimenti del Governo Berlusconi senza fiatare.
Ma si può essere al governo e contestare, a questo, dei provvedimenti dannosi quando non legittimi? Io credo che SI PUO' se questo serve a mantenere alta l'attenzione e la coscienza dei cittadini nei confronti dei problemi, se questo rappresenta UN MODO di partecipare per imporre una GIUSTA volontà popolare.
Non così la pensano tante forze politiche, compreso il PD, che protestò con forza contro Rifondazione quando il Partito portò in piazza un milione di compagni organizzando una manifestazione NON CONTRO il Governo Prodi ma perché quel governo ONORASSE gli impegni assunti con il mondo del lavoro, dei giovani, dei disoccupati , dei pensionati. Cioé tutti quelli che avevano votato "a sinistra".
E questa logica, molto forte negli ex democristiani ancora presenti nel PD, mi riporta indietro negli anni quando Sindaco di Partinico fu Giovanni Di Trapani.
Giovanni era, notoriamente, un democristiano "anomalo" nel senso che spesso non si atteneva alle direttive di Partito quando queste non gli risultavano condivisibili. Forse fu per questo che, conclusa la consiliatura, alle successive elezioni comunali non solo non fu più indicato quale Sindaco ma non fu nemmeno eletto più consigliere comunale in una DC che eleggeva chi voleva soprattutto coloro i quali nel Partito avevano un ruolo ed un prestigio. E Giovanni aveva l'uno e l'altro.
Ma quel Partito non consentiva deroghe ad una linea che era: o dentro o fuori il governo della città. Una linea ribaltata dal PCI che aveva coniato, invece, un 'affascinante quanto rivoluzionaria definizione e cioé che si poteva essere contemporaneamente PARTITO DI LOTTA E PARTITO DI GOVERNO. Il tuo Governo non rispetta gli impegni assunti e dunque tu elettore, militante, sostenitore hai il diritto di contestarlo.
Ma cosa intendeva fare Giovanni Di Trapani e perché pagò in quel modo così pesante che gli troncò una "carriera" politica? Intendeva, da Sindaco, fare una nobilissima cosa: difendere i nostri agricoltori dai disatrosi provvedimenti di un Governo a guida democristiana che intendeva penalizzare la nostra agricoltura.
Giovanni contro quei provvedimenti e dunque contro quel Governo organizzò una manifestazione dichiarando di volere occupare, insieme ai contadini, la ferrovia ed impedire il passaggio dei treni. Una protesta clamorosa, una protesta "comunista" che poteva diventare, però, un caso nazionale. Ovviamente dovette desistere.
Farebbe bene, oggi, il Presidente della Regione a fare come intese fare il Sindaco Di Trapani?
Io penso di si. Ma, in questo caso, ovviamente Lombardo dovrebbe DEFINITIVAMENTE dimenticare d'essere ancora ad oggi un democratico cristiano. Il che gli viene molto, ma molto difficile.
Toti Costanzo

venerdì 11 luglio 2008

>>> Nuova giunta assessoriale

La nuova giunta assessoriale è stata completata e presentata dal nuovo sindaco Lo Biundo: questa è la notizia del giorno che campeggia nel panorama della politica locale. I nomi presenti certamente non sono entusiasmanti. Noi di Rifondazione non siamo avvezzi ad esprimere giudizi avventati. Aspetteremo di aver visto all'opera i nuovi amministratori. Intanto, ci auguriamo, per il bene della città, che i nuovi assessori ed il sindaco siano veramente all'altezza dell'arduo compito che li attende.
Riteniamo, tuttavia, che nell'attuale quadro politico-amministrativo siano presenti alcuni elementi potenzialmente destabilizzanti.
Il primo riguarda la compagine politica che ha supportato la candidatura di Lo Biundo. Si tratta, appare a tutti evidente, non di una coalizione ideologicamente uniforme, ma di un'alleanza elettorale che, come tale, potrebbe "rompersi" da un momento all'altro qualora una delle liste (o, meglio, dei capi-lista) non ottenesse la mercede pattuita. Detto in altre parole, risulta chiaro che quando si creano alleanze elettoralistiche che somigliano molto a patti istituiti tra comitati d'affari e centri di potere, l'unico debole collante che li può tenere assieme è il puro e semplice soddisfacimento delle richieste di funzioni di potere avanzate in fase contrattuale.
Un secondo aspetto riguarda, invece, la mancanza, nella nuova giunta e nel sindaco stesso, di un chiaro progetto di sviluppo sociale ed economico. Infatti, quando un gruppo politico al potere dichiara candidamente di non appartenere al alcun schieramento partitico e/o ideologico, ammette implicitamente di non avere in mente alcuna idea coerente, organica, eticamente definibilie e identificabilie di progetto sociale. Se, per giunta, ci si vanta di questo "qualunquismo", si capisce quale ennesimo rischio involutivo sta correndoil governo di Partinico.
Questo è quello che potrebbe accadere. Speriamo di essere smentiti dai fatti.
Per quanto ci riguarda, noi di Rifondazione, se necessatrio, non lesineremo critiche e saremo attenti ad infomare i cittadini ogni volta che verrà calpestato il loro diritto di essere al centro dell'azione amministrativa.
Se sono vere tutte le dichiarazioni di buon governo fatte dell'attuale sindaco e della sua giunta durante la campagna elettorale, non sarà per loro difficile dare fin dai primi giorni segni tangibili della loro buona fede diminuendo da subito, per esempio, l'importo delle indennità previste per le loro cariche (per i comuni superiori a 30000 abitanti l'indennità del sindaco è di €6.700).
I fatti, non le parole, sono i veri testimoni dell'onestà polica e morale degli amministratori.
Chi vivrà, vedrà!
Mimmo Neri

>>> SPIGOLANDO, SPIGONANDO N. 4: MA LO BIUNDO, VOI CHE DITE, "TIENE"?

SPIGOLANDO UNO.

E così l'on. "trentamila" che intendeva dare ai privati i beni culturali siciliani, ovviamente quelli che producono più profitto tipo la Valle dei Templi (700 mila presenze nel 2007) o il fascinoso Teatro Greco di Siracusa fece, come si suole dire dalle nostre parti "'a fiura di Pepé".
Cioé, ha fatto marcia indietro dichiarando "Ma quando mai! Ma chi l'ha mai detto -é l'on. Antonello che parla - non l'ho nemmeno pensato. Vabbé, forse, si poteva fare qualche verifica per vedere...".
Dunque siamo, almeno per ora, salvi. I nostri gioielli di famiglia possono tirare un sospiro di sollievo nel senso che non finiranno nelle mani di qualche rozzo imprenditore che avrebbe potuto utilizare la Cantina come pab e il Palazzo Ram come sua residenza estiva. D'altronde la famiglia palermitana che lo fece costruire nel tardo '500 non l'aveva forse dedicato al riposo estivo?
E il Palazzo dei Carmelitani? Ci permettiamo di fare noi una proposta al neo Assessore ai Beni culturali (ma chi é?) e rompendo gli indugi indicare, quella dimora, quale Palazzo di rappresentanza dell'ing. POLI, se non altro per ricambiare la sua già manifesta munificenza e soprattutto per quel che farà. Ma voi pensate la quantità di turisti padani che arriveranno da noi? No basteranno di certo, per ospitarli, né il vetusto e glorioso Albergo che fu della buonanima di don Pinuzzu Torano e meno che mai quello di Pinetti.
Ci sarà ricchezza per tutti alla faccia dei comunisti che dicono sempre di NO e le strade saranno perennemente addobbate a festa, in ogni piazza musica di giorno e di notte mentre ritorneranno alla grande gli antichi giochi del nostro popolo quando viveva di niente. Ritorneranno " 'a cursa dì schecchi' ", " 'a cursa cu i sacchi", la rottura "di quartareddi" e, dulcis in fundo
a mezzanotte "iocu di' focu e trica-trac".
Tu dici che ci dobbiamo svegliare, che la realtà sarà ben altra cosa?
Però, per favore comunisti, lasciateci almeno sognare!

SPIGOLANDO DUE

Quando si aspira all'ottenimento di una cosa importante e poi, per ragioni diverse, quel desiderio non si avvera, dalle nostre parti si dice "Arristai cu' l'occhi chini e i manu vacanti ".
Lo diciamo in punta di piedi e, credeteci, con profonda sincerità pensando ai nostri amici ex ds, ex margheriti, verdi ed affini che, nottetempo, infoltirono le Liste di Lo Biundo consentendo:
a) l'elezione del Sindaco
b) l'elezioni di consiglieri comunali
c) la nomina degli Assessori.
Ovviamente TUTTI rigorosamente di centro se non, addirittura, di destra.
Tu dici: " E Bartolo?"
E' vero, a Bartolo non avevamo pensato. Ma potremmo rispondere così :"Ma quannu mai 'na nuci 'nto saccu ha fattu scrusciu?"

SPIGOLANDO TRE

Lo abbiamo intravisto tra una sequenza ed un'altra, nel mezzo di una folta platea distesa e sorridente assiepata dentro la stanza del Sindaco che una volta si chiamava "il Salone degli Specchi".
E' lui, o non é lui? E' lui, abbiamo detto. E' lui, é ritornato il figliuol prodigo e noi (ora lui, siamo certi che non ci crederà) ne abbiamo avuto grande piacere.
Questa, dopo tanti anni, potrebbe ridiventare la sua occasione.
Cosa gli "daranno"?
Non é ancora dato sapere. Certo, se Lo Biundo "tiene" nel senso che quei quattro soldi di bilancio non li potrà usare per esperti e consulenze, allora il rischio della sua riscomparsa potrebbe diventare reale .
Ma voi che dite? Lo Biundo "tiene"?

Sala Rossa

giovedì 10 luglio 2008

>>> A VELTRONI DICIAMO: LA LOTTA SI FA' ANCHE NELLE PIAZZE

Io non ho alcun dubbio: ancora una volta il Segretario del PD, Veltroni, commette un gravissimo errore e cioé quello di non riconoscere "alla piazza" il diritto di manifestare contro un Governo che ogni democratico DEVE contestare e contrastare in ragione di quel che il Governo di Berlusconi rappresenta oggi in Italia.
Oggi Veltroni dissente dalla "piazza" di Piazza Navona, bacchetta Di Pietro e gli altri partecipanti mentre in mano gli scoppia il "giocattolo" Italia dei Valori che in parte costruì ed usò nelle elezioni nazionali per togliere, insieme alla teoria suicida ed omicida del voto utile, i voti alla cosidetta sinistra radicale riuscendo nello scopo ma creando una nuova forza politica che cresce perché coglie gli umori popolari, il disagio, guida la protesta.
D'altronde l'idea che buonaparte del PD ha della "lotta politica" é quella che si sviluppa TUTTA DENTRO IL PARLAMENTO E NELLE SEDI ISTITUZIONALI. E' la linea sopratutto della parte più moderata del PD ed é la linea che Veltroni HA VOLUTO ED HA ALIMENTATO.
Vi ricordate le pesanti accuse nei confronti di Rifondazione che "aveva avuto l'ardire", il 20 ottobre 2007, di organizzare una grande manifestazione a Roma con un milione di compagni che dicevano con chiarezza a Prodi :"no, noi non ci stiamo a tirare la cinghia mentre tu dai 5 miliardi di euro alle imprese e nemmeno una lira a pensionati e lavoratori che non arrivano più alla quarta settimana, che vede crescere in maniera esponenziale le fasce della emarginazione e della povertà MENTRE I RICCHI SI FANNO SEMPRE PIU' RICCHI ED I POVERI SEMPRE PIU' POVERI".
Abbiamo pagato caro quello scontro che diceva di stare attenti perché il popolo di sinistra vuole risposte e non può attendere la politica dei due tempi. Quella politica per cui lavoratori dovevano stringere la cinghia inseguendo il risanamento e POI il Governo avrebbe distribuito il surplus di ricchezza accumulata. Cioé oggi risaniamo l'economia (giusto!) e domani redistribuiremo. Bisognava, al contrario, operare CONTESTUALMENTE .
Infatti niente risanamento e niente redistribuzione. Il Governo Prodi finì miseramente non certo, e io dico purtroppo, per responsabilità delle forze di Sinistra, quanto per un pezzo del PD alleato della Confindustria e che traccheggiava con pezzi degli ultramoderati che erano parte del Governo. Ma QUESTO VOLEVA VELTRONI E QUANTI CON LUI CONDIVIDEVANO LA STRATEGIA di una ipotetica egemonia politica delle forze riformiste.
Il risultato é ormai "storia": la cancellazione della Sinistra italiana, il Governo a Berlusconi con una strepitosa e mai vista maggioranza, il PD che ancora ricerca le ragioni della sconfitta, la presenza in Parlamento del solo Di Pietro (i radicali hanno trovato accoglienza e se ne stanno, ad oggi, buoni buoni dentro il Gruppo parlamentare del Partito Democratico), i lavoratori che si leccan le ferite, l'inflazione alle stelle, il costo della vita insopportabile. E di fronte a questo sfascio c'é ancora chi come l'on. Veltroni lancia scomuniche.
Dunque la lotta politica si fà ANCHE NELLE PIAZZE il luogo della democrazia, il luogo dello scontro nei confronti di chi pensa a smantellare quotidianamente la Costituzione a colpi di leggi e non solo ad personam. E' di questo che il nostro imminente Congresso Nazionale dovrà OBBLIGATORIAMENTE DISCUTERE.


Toti Costanzo

mercoledì 9 luglio 2008

>>> SPIGOLANDO, SPIGOLANDO N. 3: E VINCENZONE ANDO' IN PROVINCIA

SPIGOLANDO UNO

Dunque Vincenzone, seppur con notevole ritardo rispetto a Pino Giovia ed altri, fece affiggere (ma, ora, non li affigge più lui?) i manifesti di ringraziamento per i 3115 voti ottenuti e che lo hanno "portato" a Palazzo Comitini in via Maqueda la, dove qualche decennio or sono, il nonno don Vincenzino aveva occupato "una sedia" in rappresentanza della "gloriosa"(?) Democrazia Cristiana opulenta, dispensatrice e, perché no, anche corruttrice.
Don Vincenzino vi arrivò per volontà del suo Partito (allora si trattava di elezione di 2° grado. Cioé i consiglieri comunali di un Partito eleggevano i Consiglieri provincilali) mentre Vincenzone vi arriva a furor di popolo. Sicuramente una bella soddisfazione.
Tuttavia ci chiediamo: perché Vincenzo ringrazia gli elettori? Non potrebbe, come é giusto che sia, ergere un bel cippo nel giardino di Nassiria (giardino oggi tristemente abbandonato ma che é stato tanto caro a lui e a Totino alla stregua del leopardiano "tanto caro mi fù quell'ermo colle") a quei quattro sprovveduti di Forza Italia partinicese i quali fecero come quella moglie che rivolgendosi all'amante del marito disse: "Nè tu, né io.." e tagliò "quelle cose" al povero malcapitato.
"Né tu, né tu, né tu...." dissero i forzaitalioti locali (ma perché la gente continua a dare loro tutti questi consensi?) indicandosi e contemporaneamente escludendosi a vicenda. E così, come sempre accade, tra i due litiganti il buon Vincenzo ha goduto. Prosit!

SPIGOLANDO DUE

La notizia riportata dal quotidiano La Repubblica ci informa che il neo Assessore ai BB.CC, e poi ?ai BB.AA, e poi? alla P.I. nonché nuovo patron, insieme alla Madonna del Ponte e all'ing. Policentro (l'avete capito che la "festa d'agosto" se la "caricheranno" l'Assessore e il padano che ha già manifestato la sua infinita munificenza) della nostra città avrebbe intenzione di dare ai privati i "gioielli" culturali della Sicilia e, nello specifico, la Valle dei Templi.
Va detto, per amor del vero, che la definizione di "gioielli" non é dell'Assessore ma del nostro Sindaco che così, giustamente, ha definito quelli di famiglia e cioé la Cantina Borbonica, il Palazzo Ram e il Palazzo dei Carmelitani.
Dunque Antonello (che intuito per gli affari, che finezza d'ingegno, che gioia ci ha donato Totò!) sarebbe dell'idea di dare ai privati "la nostra storia"che non é solo siciliana ma patrimonio dell'umanità.
Allora sorge spontaneo un interrogativo: vuoi vedere che Lo Biundo, ovviamente in perfetta buona fede, rivogendosi al padrino col giusto proposito di valorizzare i nostri gioielli, affida, come si suole dire, "'a pecura 'o lupu?"

SPIGOLANDO TRE

"Incontrerò il dott. Caltabellotta che non é certamente Sucato - dice il Sindaco con palese disprezzo nei confronti dell'ex Commissario - e discuteremo seriamente dell'invaso Poma e di tutto il resto"
Sucato, Sucato chi era costui? Ma non é stato, per tantissimi anni, un fedelissimo di Cuffaro e gli faceva, come si suole dire, "'i sirviza?" E Cuffaro non lo tenne quale Commissario straordinario del Consorzio di bonifica Palermo 2 per anni ed anni? E Cuffaro non era il leader indiscusso in Sicilia dell'UDC, il Partito d'appartenenza di Lo Biundo? Ed Antinoro non conosceva quel che combianava Sucato il quale doveva soltanto sprecare risorse ed assumere, assumere, assumere tutti quelli che giravano a diverso titolo sopratutto dentro l'UDC ma non certo quei quattro poveracci che avevano per anni lavorato presso la Cooperativa "Consorzio irriguo Jato"?
E Lo Biundo non fu Presidente del Consiglio comunale con capacità, se lo avesse voluto, di interlocuzione con Antinoro, Sucato, Cuffaro?
Ora il Sindaco dice che intende incontrare il nuovo Commissario del "Palermo 2" ed anche Totò Inghilleri Presidente della CIA. Giusto!
E quando vorrà incontrare il Consiglio di Amministrazione della cooperativa Consorzio irriguo Jato che accollandosi le malefatte di ex Amministratori della Cooperativa, conduce in solitudine una importante battaglia di giustizia e civiltà al fine di salvare un pezzo di storia di Partinico ed un pezzo dell'economia agricola del nostro territorio?

Sala Rossa

martedì 8 luglio 2008

>>> E LO BIUNDO DISSE: "MI ATTERRO' ALLE DECISIONI DEI PARTITI !"

C'é una dichiarazione recente di Salvo Lo Biundo che mi ha lasciato abbastanza perplesso. Il Sindaco ai microfoni di una emittente ha dichiarato che in relazione alle eventuali sostituzione degli Assessori designati ma che non intendono assumere più quella carica in quanto eletti in Consiglio lui dice: "mi atterrò alle decisione dei PARTITI".
Ora appare necessario ricordare al Sindaco che dentro il suo cartello elettorale NON VI SONO PARTITI tranne che il suo, l'UDC, e che tutti gli altri soggetti rappresentano le classiche, tradizionali, conosciute liste civiche che si costruiscono sulla base di interessi particolari se non addirittura di un solo soggetto.
In particolare i due Assessori che si dimetterebbero (o si sarebbero già dimessi), Speciale ed Albiolo, non risulta ad alcuno che siano espressione di alcun Partito.
Tutto questo lo dico non per fare le cosidette"pulci"alle dichiarazioni del Sindaco ma perché sarebbe politicamente scorretto, oltre che una violenza esercitata sulla VERITA', che possa passare l'idea che Lo Biundo sia stato eletto DA PARTITI cioé da organizzazioni politiche con una STORIA, UNA LINEA POLITICA, DELLE REGOLE, DEGLI IMPEGNI STATUALI E DI CONGRESSO che sono quelli che stabiliscono LE ALLEANZE, che scelgono al loro interno gli uomini del governo i quali dovranno comporre un organismo capace di amministrare una città. Un organismo che nell'amministrare intende costruire una Società di cui le forze politiche HANNO UNA IDEA BEN COMPIUTA.
Così, a mio avviso, non é e tra l'altro lo stesso Lo Biundo, all'atto della presentazione della sua candidatura, con forza dichiarava (e poi abbiamo capito il perché) che era stata costruita una coalizione trasversale fatta di persone e non di Partiti.
Si tratta, come poi si é visto, di una dichiarazione assolutamente priva di attendibilità tant'é che all'ultimo, per ragioni di opportunità ed anche di necessità, ha dovuto imbarcare l'UDC che restò solo non avendo trovato un accordo con il PdL e con l'MPA proprio sulla candidatura a Sindaco.
Ma molto probabilmente le iniziali dichiarazioni di Lo Biundo sulla trasversabilità avevano lo scopo di "imbarcare quel tutto e quel di più " per poi essere eletto Sindaco della città. Una strategia sicuramente inteligente ma, sicuramente, SENZA ANIMA POLITICA .
Tuttavia ho scritto come anche un cartello elettorale POTREBBE assicurare la governabilità. Saranno, allora, i fatti a stabilire se un aggregato di soggetti di origine, cultura, esperienza diversa così come sicuramente diversa sarà la loro visione politico-culturale della Società, possano GOVERNARE un Comune costruendo UN'IDEA DI SOCIETA' LOCALE .
Io dubito fortemente che questo possa verificarsi ma non intendo, e non intendiamo, mettere come si suole dire, "il carro davanti ai buoi" per cui aspettiamo e vedremo.
Toti Costanzo

lunedì 7 luglio 2008

>>> IL NOSTRO CONGRESSO, LE NOSTRE SPESE ELETTORALI

In un pomeriggio torrido, ieri Domenica 6 luglio nel giardino del ristorante "LA ZAGARA" si é celebrato il VII Congresso del Circolo di Rifondazione Comunista "Peppino Impastato"di Partinico alla presenza di Francesco Forgione, presentatore del 2° documento e già Presidente nazionale della Commissione antimafia del Parlamento italiano, oltre che rappresentanti di altri due Documenti congressuali .
Il Congresso, propedeutico a quello Provinciale, si é aperto con la relazione del Segretario dimissionario per Statuto insieme agli altri organi di Partito, Toti Costanzo.
L'intervento ha sottolineato come uno dei principali elementi di forza del Circolo di Partinico é sempre stata l'unità dei compagni e delle compagne e ciò a prescindere dalla loro provenienza politico-culturale, così come la determinazione nel condurre importanti battaglie come quello per la difesa dell'ambiene e dell'acqua. Costanzo, che ha ritenuta conclusa una fase della vita di Rifondazione a Partinico e che ha visto questo Partito difendere con forza e coerenza la legalità, che é stato protagonista con Ottavio Puleo di tante battaglie all'interno e all'esterno del Consiglio comunale, ha chiesto ai congressisti di scegliere quale nuovo Segretario il compagno Mimmo Neri che aveva già ricevuto il suo battesimo elettorale essendo stato candidato Sindaco nelle recenti elezioni. Costanzo ha anche proposto al Congresso due iniziative: una Conferenza di organizzazione e una per definire le stategie in ragione del nuovo quadro politico-istituzionale che si é manifestato con la elezione del nuovo Sindaco e del nuovo Consiglio.
Il caldo e la particolare giornata festiva, ovviamente, hanno ridotto la presenza degli iscritti. Tuttavia su 55 tesserati hanno partecipato ai lavori 30 compagni e compagne, sopratutto giovani, che hanno votato i DOCUMENTI presentati al Congresso.
Il primo documento, firmatari l'ex Ministro Ferrero, Grassi, Russo Spena ha ottenuto 3 voti, il secondo primi firmatari Bertinotti-Vendola-Forgione-Bonadonna ed altri 18 voti, il terzo firmatari Pegolo, Giannini ed altri 6 voti, il quarto primo firmatario Claudio Bellotti 3 voti ed il quinto nessun voto.
La Commissione Politica, in ragione dei voti ottenuti dai Documenti, ha assegnato in un rapporto proporzionale, non solo i delegati al Congresso (3 per il secondo documento e uno ciascuno ai documenti 1, 3 e 4) ha anche proposto i nome dei compagni che dovevano costituire il nuovo direttivo del Partito: 6 componenti al documento 2 (Giacomo Minore, Giancarlo Giordano, Toti Costanzo, Francesca Tranchina, Mimmo Neri e Salvatore Leto) un componente al 1° documento (Salvatore Mansella) un componente al 4° documento (Francesco Quartararo) ed un componente al 3° documento (Emiliano Puleo). La proposta della Commissione é stata approvata all'unanimità dei presenti e il nuovo Comitato Direttivo nominava quale nuovo Segretario del Circolo il compagno Mimmo Neri da tutti riconosciuto come un dirigente di alto profilo politico e culturale .
Dunque, un Comitato Direttivo quello di Rifondazione con la presenza di 5 nuovi giovani dirigenti su nove componenti oltre che un nuovo Segretario. Eletti anche i compagni del Collegio di Garanzia e cioé: Baldassare Impastato che ne é il Presidente, e che di diritto sarà anche componente del direttivo, e i giovani Vanessa Cracolici e Diego Bonomo. Tesoriere é stato eletto Nanni Noto.

APPROFITTANDO DELL'OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL CONGRESSO PRESENTIAMO AI LETTORI LE SPESE SOSTENUTE DAL NOSTRO PARTITO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE E COMUNALE E POVINCIALE 2008:
Per spese di tipografia ( manifesti, depliant, fac-simile) euro 980
Per incontro giovani " 50
Per iniziativa con Franco Giordano al palazzo dei Carmelitani " 50
Per iniziativa: Musica e cultura " 50
Per materiali in legno " 48
Per colla " 15
Per volantini " 54
--------------------
TOTALE EURO 1.247

ANCHE PER LE ELEZIONI COMUNALI DEL 2005 ABBIAMO PUBBICATO IL BILANCIO DELLE NOSTRE SPESE ELETTORALE ED ABBIAMO CHIESTO, COME LO CHIEDIAMO OGGI AGLI ALTRI ,DI FARE LO STESSO.
NEL 2005 NON HA PUBBLICATO BILANCIO NESSUN PARTITO O LISTA CIVICA. SPERIAMO DI ESSERE PIU' FORTUNATI IN QUESTA OCCASIONE.

sabato 5 luglio 2008

>>> SPIGOLANDO, SPIGOLANDO N.2

Questa rubrica "Spigolando, spigolando che male facciamo" intende cogliere alcuni aspetti della vita politica cittadina senza avere la pretesa di costruire "analisi" attraverso le quali esprimere giudizi sui personaggi e sul loro operato. Si tratta, dunque, di cogliere soltanto alcuni aspetti delle azioni politico-amministrative per arrivare, se é il caso, anche ad un "giudizio" che lasciamo, però, sempre ai nostri lettori.
E allora in questo secondo appuntamento con "spigolando" di cosa parleremo?
Detto e fatto:
NUMERO UNO: Siamo lieti che Giovanni Pantaleo sia stato nominato Assessore e per due ragioni: perché é giovane ed intraprendente e perché, fortunatamente, ha dimenticato (almeno noi ne siamo certi) il ruolo di giovane avanguardista, ardito e spavaldo che assumeva quando risultava ancora "contaminato" dalle teorie di Julius Evola (ma lo sapevate che il filosofo é nativo della Cinisi di Peppino Impastato?) "incorporate" da Totino Comito e da Vincenzone Di Trapani che rappresentavano il "glorioso" Movimento sociale poi divenuto AN che si é squagliato come quella cosa "da' 'zza Bittidda" e come siamo scomparsi noi di Rifondazione dai Parlamenti vari oltre che dal Consiglio comunale. Tant'é che in ragione di questo suo nuovo ruolo si pose in contrapposizione a Giuseppe Giordano, Sindaco di centro destra ed area allora d'apparteneza del neo Assessore, quando quella Giuntà aumentò in maniera spoporzionata, ingiustificata, illegittima il canone idrico dell'anno 1999.
Domanda all'Assessore Pantaleo: da consigliere comunale hai occupato, insieme ad Ottavio Puleo e Totò Bono, consiglieri comunali di opposizione, l'aula consiliare allora allocata presso il Palazzo dei Carmelitani. L'occupazione con brande, cuscini e materassine balneari suscitò scalpore perché non si occupava più la sala di un Consiglio di Partinico, potremmo dire, dai tempi "di me nanna". E l'occupazione intendeva stigmatizzare l'esoso provvedimento e protestare nei confronti dell'Amministrazione.
Dunque, Assessore, adesso tu hai potere decisionale per fare alcune cose:
1) leggerti con attenzione quanto, sull'argomento, ha prodotto il Partito della Rifondazione che, inutilmente, cercò di convincere Motisi ed il suo entourage e che anche il Giudice di Pace diede ragione a noi e ai cittadini che attendevano un gesto di serietà amministrativa;
2) hai la possibilità, se non vuoi sprecare tempo a leggere il documentato DOSSIER di Rifondazione, di chiedere al fu Commissario straordinario Saverio Bonura il Promemoria sull'argomento con il quale noi parlavamo di "truffa" nei confronti dei cittadini e del quale BONURA, seppur avendone assunto impegno, NON EBBE A DARE MAI UNA RISPOSTA. Bonura come Motisi? E Pantaleo come Motisi e come Bonura? Vedi tu. Noi attendiamo quantomeno uno straccio di risposta.
NUMERO DUE: se abbiamo ben capito la proposta di realizzare un Consiglio comunale nell'area di Valguarnera é partita dal neo eletto Consigliere dell'UDC l'architetto Santo Aiello cui noi auguriamo un sincero "buon lavoro" in quanto lo consideriamo persona seria, competente per la soluzione di problemi importanti della città e poi perché "per le balate nel Cassaro" la pensa come noi. Santino questa proposta la può fare per una semplice ragione: perché non era consigliere quando quelli del suo Partito votarono contro l'abbattimento delle stalle in quanto bisognava, a loro dire, ergere un mausoleo a non ricordiamo più a quale santo.
Né pensiamo che possa presenziare l'attuale Sindaco, insieme a tutti quei consiglieri di centro destra che sono stati rieletti, perché se fosse stato per loro le stalle sarebbero ancora. Monumento alla Mafia. Dunque, si tratterebbe di una semplice questione di coeranza .
A meno che... A meno che costoro non recitino il "mea culpa" che li assolverebbe da quel gravissimo peccato col proponimento di non commetterne più e, dunque, avrebbero pieno diritto ad associarsi a noi. Noi, I SOLI CONVINTI CHE LE STALLE SI DOVESSERO DEMOLIRE .
NUMERO TRE: il dott. Saverio Bonura é stato Commissario straordinario del Comune per dieci mesi. Si potrebbe dire: senza infamia e senza gloria soprattutto per avere applicato a Partinico un nuovo balzello, cioé l'addizionale IRPEF, che si aggiunge a tutti gli altri vessatori e ingiusti.

giovedì 3 luglio 2008

>>> COSA FARANNO BARTOLO PARRINO E "GLI ALTRI" SE...

Un nostro lettore ci informava ieri che alla dichiarazione dell'on. Antinoro, il quale non escludeva un accordo con il PdL di Partinico (ma perché, mi chiedo, tali dichiarazioni squisitamente politiche le fa l'on. Antinoro e non i rappresentanti della coalizione?), il "volto di Bartolo Parrino si sarebbe oscurato". Si trattava, sicuramente, di una battuta del nostro lettore che, tuttavia, poneva EFFETTIVAMENTE "una questione politica" alla quale voglio tentare di dare qualche risposta sulla base di elementi, ad oggi, nella mia disponibilità conoscitiva.
Dunque le domande potrebbero essere:
1) quale "la natura" politica di questa coalizione che ha eletto Lo Biundo;
2) che ruolo hanno avuto alcuni soggetti di provenienza dell'area di centro sinistra nella COSTRUZIONE della coalizioe;
3) che ruolo potranno avere costoro nell'esecutivo, in Consiglio, nel corpo dell società partinicese.
Alla prima domanda penso d'avere elementi sufficienti per una risposta che sostanzialmente é questa: si tratta INDISCUTIBILMENTE di una coalizione di centro (anche se Salvo Lo Biundo e altri a lui sodali si dichirano orgogliosamente di cultura di "destra") che si costruisce attorno al convincimento e alla determinazione di alcuni, in primis di Lo Biundo che é stato Presidente del Consiglio acquisendo, in tal modo, una conoscenza amministrativa e assurgendo alla ribalta per la vicenda della Policentro che lo ha sostenuto, palesemente, fino all'ultimo giorno della campagna elettorale.
Quella vicenda lo vide "paladino" del progetto del centro commerciale e lo mise in contrapposizione all'ex Sindaco Motisi dandogli una forte visibilità, sopratutto mediatica, facendolo apparire quale soggetto politico interessato "allo sviluppo" rispetto ai due Sindaci precedenti e consentendo attorno a sé il coagulo di alcuni ben definiti interessi di alcuni grossi commercianti e degli artigiani del COSAR che da alcuni anni per questo interesse non ne hanno fatto mistero.
Ma il "progetto Lo Biundo Sindaco" costruito con determinazione e volontà avrebbe dovuto superare, al fine di un approdo positivo, almeno due ostacoli. Il primo, convincere il PdL e cioé F.I. ed A.N. che lo Biundo poteva essere il candidato di TUTTO il centro destra. Secondo, superare il veto dei "vecchi" dirigenti locali dell'UDC che avevano addirittura impedito la presenza di Lo Biundo nel Partito relgandolo a un un ruolo di "gregario".
Il primo ostacolo si rivelò subito insuperabile per la ragione che il PDL richiedeva una sua candidatura per i risultati elettorali ottenuti nelle ultime elezioni. Il secondo, invece, crollò con il risultato delle elezioni regionali nelle quali Cintola veniva sconfitto anche a Partinico e quindi non più eletto deputato. E sconfitto sopratutto da Antinoro che, di fatto, diventava l'uomo nuovo dell'UDC siciliana anche in sostituzione di Cuffaro impegnato in personali vicende. Alla fine quasi tutta l'UDC capitola e richiede però la vice sindacatura per Tanino La Corte dando una forte caratterizzazione "uddiccina" alla coalizione Lo Biundo. Dunque il Sindaco ed un vice per l'UDC con un contorno di altri soggetti poco definibili ma riferentesi tutti all'area moderata per cui si potrebbe affermare che la Giunta comunale di Partinico é una GIUNTA CENTRISTA. Epperò....
Epperò le cose non stanno così per IL RUOLO DOMINANTE CHE HA L'ON. ANTINORO Assessore regionale in una Giunta di Centro destra con un Partito impegnato in Sicilia a mantenere il rapporto con il PDL e l'MPA di Lombardo. Così la Giunta di Partinico E' UNA GIUNTA DI CENTRO DESTRA nel senso CHE LA DIVENTERA' PER FATTI POLITICI E PER STATO DI NECESSITA'.
La seconda questione: quale ruolo hanno avuto nella costruzione della coalizione di Lo Biundo, soggetti provenienti da altre aree politico-culturali e sopratutto dall'area di centro sinistra?
Io penso che NON HANNO AVUTO ALCUN RUOLO se si pensa che alcuni di questi trovarono riugio all'ultimo momento nelle liste di Lo Biundo (tra l'altro sostanzialmente bocciati dagli elettori e quindi con scarso potere contrattuale) e la stessa la lista di Bartolo Parrino non fu tra i COSTRUTTORI del "progetto". Per cui, a mio avviso, il loro potrà essere soltanto quello di fare da supporto all'azione amministrativa NE' POTRANNO IMPEDIRE CHE EVENTUALI NUOVI EQUILIBRI, OVVIAMENTE SPOSTATI A DESTRA, possano manifestarsi nel prosieguo dell'attività amministrativa.
D'altronde, vi ricordate? non fu così con Giordano? L'UDC governava con il Polo delle Libertà alla Provincia e alla Regione e così dopo appena un anno di opposizione più o meno rabberciata l'UDC entra in Giunta con, addirittura, due Assessori. Cosa faranno o cosa farà Bartolo Parrino? Penso che la risposta la potrà dare solo lui ed anche "gli altri". Saranno gli avvenimenti successivi che ci daranno come andranno le cose.
Infine una ultima considerazione: Salvo Lo Biundo nelle sue interviste ha sempre sostenuto che il suo é stato UN PROGETTO POLITICO. Mi permetto di dissentire considerato che "un progetto" prevede lunghi tempi di costruzione, affinità politiche di fondo, elaborazione ragionata e verificata di programmi, alleanze costruite nel tempo e condivise. Al più si potrebbe pensare ad UN CARTELLO ELETTORALE. Ovviamente anche un cartello potrebbe costruire le condizioni per una "buona governabilità".
Questo accadde anche con Motisi sebbene quella coalizione presentasse una apparente omogeneità di fondo ed ebbe anche più tempo per determinarsi e definirsi. CARTELLO elettorale, però, purtroppo rimase!

Toti Costanzo

martedì 1 luglio 2008

>>> A LO BIUNDO DICIAMO: QUALE DELLE DUE VIE SCEGLI?

I Partiti dell'ex centro sinistra o, meglio dell'ex Unione, quelli con una storia ed una organizzazione visibile ed identificabile, a Partinico dopo le recenti elezioni, sono rimasti solo due: Rifondazione Comunista ed il Partito Democratico che, nel nostro Comune, rappresenta in buona sostanza gli ex del Partito Popolare (divenuto poi Margherita) che ha inglobato soltanto una parte minima di quelli che una volta si chiamavano DS. Tutti gli altri, per ragioni diverse, sono dentro la coalizione di Salvo Lo Biundo, costituita da un insieme di soggetti di diversa provenienza ma specificatamente subordinati, politicamente, all'area dell'UDC che a Partinico ha un nuovo referente: non più Salvatore Cintola ma quell'on. Antinoro la cui parabola é salita nelle ultime tornate elettorali fino a ricoprire, contemporaneamente, tre ruoli diversi tra di loro e cioé senatore della Repubblica, deputato regionale ed Assessore ai Beni culturali nel governo di centro destra dell'on. Lombardo.
Dunque Partinico ha un nuovo "referente" politico, un nuovo "padrino" (e non ne fa alcun mistero durante le interviste televisive) nel senso più sicilianista del significato attorno a cui cresce un consenso elettorale concreto che a Partinico si rafforza con la elezione a Sindaco di Salvo Lo Biundo. E cresce attorno un insieme di nuovi soggetti giovani su cui, tuttavia, non é giusto né serio dare giudizi preventivi.
Ma quel consenso politico può avere, però, due ben precise finalità nel senso dell'uso che se ne può fare.
La prima: quella di sempre, quella del passato cioé di una Partinico che si legava ai padrini politici, ai detentori del potere per averne vantaggi personali, che eleggeva deputati nazionali e regionali, senatori (Messeri, Cataldo, Avellone, Fiorino, Chimenti, Bacchi, Giuliana) ed una caterva di consiglieri provinciali alcuni dei quali furono anche Assessori come Pino Lombardo, Totò Governanti e Salvatore Cintola cioé uomini politici cresciuti dentro un sistema che produceva clientele e non certo SVILUPPO, che tappava la bocca di tante famiglie con promesse non sempre mantenute, che esasperava e non creava coscienza.
E quella finalità ha prodotto LA CITTA' di oggi con la sua struttura urbanistica degradata, l'esasperata e diffusa illegalità, la mancanza di un ceto borghese quale colonna vertebrale di un sistema economico non fragile ma duraturo attorno a cui fare ruotare in maniera virtuosa una economia sana e non "drogata" come fu la sofisticazione del vino. Un processo distruttivo non solo di un eccellente prodotto storico e vanto della nostra terra ma distrusse coscienze, inquinò intere famiglie spianando la strada a sconvolgenti processi di illegalità che alimentavano e nutrivano la mafia.
Una finalità che impedisce la crescita di una VISIBILE E PRESENTE "società civile" cioé di un ceto che SI FA OPINIONE PUBBLICA CHE CONTROLLA I PROCESSI EVOLUTIVI E CONTA NELLE SCELTE DELLA "POLITICA", un ceto che diventa esso stesso classe dirigente ATTENTA ED ILLUMINATA .
Poi vi é la seconda finalità: quella per la quale, come Comunisti, lottiamo QUASI INUTILMENTE da decenni, fatta di slanci, anche di capacità realizzatrice, di cultura, di vittorie brevi e di lunghe sconfitte. Che insieme ad alcuni intellettuali di prestigio ha strappato, però, dallo sterco delle vacche di mafia la Cantina Borbonica ed il Palazzo Ram . Che volle con forza che l'ex Covento diventasse quel gioiello urbanistico che é che si é dannato l'anima per rivedere "le balate" lungo il Corso dei Mille e le vie principali della città. E allora, con l'occasione, diamo atto a Giordano, qualunque possa essere stata la ragione che l'ha spinto, di avere dato una risposta seppur parziale ad una città la cui storia fatta di "pietre" ha rischiato e rischia di scomparire. Ed era ed é la città segnata nello Zanichelli quale esempio di città urbanisticamente originale e non riscontrabile in altre regioni. La città che usa le risorse per non ingrassare i "nuovi negrieri" ma per creare nuovi servizi, per dare l'acqua e pagare in ragione di un principio di giustizia, per utilizzare TUTTE LE RISORSE UMANE disponibili in ragione di esperinza e professionalità (e non sono poche), che abbia rispetto di tutti ed agisca con equità. In una parola: pensare agli ALTRI.
Quali delle due finalità sceglierà Lo Biundo e i suoi sostenitori? E quali l'on. Antinoro ed altri che oggi presenziano e dichiarano la loro disponibilità? Disponibilità a cosa ?
Dicevamo di Rifondazione Comunista e del PD. La loro strada, oltre ad essere oggi solitaria é tutta in salita. Ma dobbiamo chiederci di ALTRI SOGGETTI con esperienza e di cultura "progressista" ammesso che ce ne siano ancora disponibili a spendersi per gli altri ed insieme a noi .