Noi non abbiamo mai nascosto come la sconfitta a Partinico delle forze che, a diverso titolo, si richiamano ai valori della "sinistra" sia stata epocale. Non solo come sconfitta elettorale in termini di consensi ottenuti sia dal nostro Partito, sia dal PD ed anche da tutti quei soggetti che si sono candidati nelle liste che sostenevano Lo Biundo, ma perché dentro il Consiglio comunale di Partinico, ed anche in quello Provinciale, non vi é più la presenza di uomini di sinistra eletti nel Comune e nel Collegio. Grave, ad esempio, é stata la scomparsa dal Consiglio Provinciale di Enzo Provenzano che dal 1994 rappresentava un pezzo di quelle esigenze dentro l' Istituzione, così come grave la non elezione sia di Francesca Tranchina che di Chiara Gibilaro.
Restano a rappresentare il "territorio" i soliti consiglieri che da anni abbiamo conosciuto e che sono parte integrante di quel sistema di potere che loro non hanno mai messo in discussione nemmeno quando venivamo fortemente penalizzato dalla politica dell'ex Presidente Musotto socialista prima, forzaitaliota poi, autonomo quale candidato Sindaco di Palermo ed in contrasto con il suo Partito ed oggi approdato nel Gruppo misto alla Regione siciliana. Candidato, anche lui, a trovare rifugio nei nuovi potenti dell'MPA? E' possibile!
Una cosa é certa: con la lunga Presidenza Musotto, Partinico ed il suo territorio hanno conosciuto il periodo politicamente "più buio" dalla fine della cosidetta Prima Repubblica quando a governarla erano altri Presidenti, tra cui Mimmo Di Benedetto, ed altre Giunte. E a rappresentare il nostro collegio, Totò Governanti, Pino Lombardo, Pino Bommarito, Marco La Fata, Gino Scasso o lo stesso Salvatore Cintola.
Nessuna opera realizzata dal 1994 ad oggi e quelle già iniziate da precedenti Amministrazioni sono rimaste delle "incompiute", testimonianza di un disinteresse ed un disprezzo nei confronti di un pezzo notevole di territorio provinciale.
Dunque non basterà sopperire all'assenza di una Sinistra dentro il Consiglio comunale di Partinico ma saremo chiamati a condurre forti azioni contro la Provincia di Palermo soprattutto se questa continuerà con la linea del "disimpegno" nei confronti dei problemi della nostra zona.
Né pensiamo, francamente, che l'attuale Amministrazione comunale politicamente debole abbia in sé la forza di opporsi per fare valere le ragioni di un insieme di Comuni, tra cui anche Borgetto e Montelepre, che hanno "perso" la loro rappresentanza con la non elezione di D'Amico e Bono.
Ci attende, sicuramente, una stagione di sacrifici e sopratutto di lotte.
Sapremo raccogliere i bisogni, l'interesse ed il sostegno soprattutto del mondo del lavoro?
Toti Costanzo
23 luglio 2004
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