mercoledì 16 luglio 2008

>>> ALBIOLO, LO BIUNDO E LA CULTURA DELLA "RAPPRESENTANZA"

L'elezione del Consigliere Gioacchino Albiolo a Presidente del Consiglio comunale avvenuta ieri, mi spinge a qualche considerazione.
La prima. Albiolo nel suo intervento, in parte letto e in parte come si suole dire "a braccio", ha sostanzialmente affermato come il luogo della politica sia SOLTANTO il Consiglio comunale. E' all'interno del Consiglio, lui sostiene, che si assumono le decisioni e che comunque quale Presidente, seppur eletto soltanto da una parte, lui rappresenterà anche i consiglieri che oggi si possono definire di "opposizione".
Quel che sostiene Albiolo é in parte condivisibile. Ad esempio é condivisibile il principio che LE DECISIONI (io dico però relativamente GLI ATTI AMMINISTRATIVI anche se non a tutti in quanto alcuni sono prerogativa del Sindaco, altri della Giunta, altri, addirittura, dei capi Settore) siano nei poteri del Consiglio.
Non sono d'accordo, ovviamente, che solo il Consiglio sia abilitato alla gestione "della Politica" e quindi alle decisioni. Comprendo come Albiolo, che non é figlio della cultura dell'appartenza ad un Partito, la pensi in questa maniera. Ai Partiti, ovviamente, Albiolo e non certamente in mala fede, non dà ruolo A MENO CHE QUESTI NON ABBIANO RAPPRESENTANZA ELETTIVA. Appare, dunque, necessario ribaltare questo terorema.
Io penso che sia assolutamente necessaria un'iniziativa politica che abbia al centro della discussione una maggiore conoscenza dello Statuto del nostro Comune nel quale vengono sanciti principi di partecipazione e decisione (vedasi , ad esempio, i Referendum) che interessano e coinvolgono anche quei soggetti, compresi i Partiti, NON RAPPRESENTATI ALL'INTERNO DEL CONSIGLIO. A questo proposito va ricordata un'encomiabile iniziativa di Piero Rao che da Presidente del Consiglio fece stampare e distribuire lo Statuto comunale portandolo alla conoscenza dei cittadini.
La seconda considerazione.
Albiolo viene eletto da una maggioranza, cioé 18 consiglieri comunali che di questa, ad oggi, sono parte. E questa maggioranza ha ritenuto di eleggersi anche il vice Presidente (esattamente come fece la coalizione che elesse Giordano) soltanto, penso, per ragioni di equilibri e distribuzione di poteri tutta interna alla maggioranza e che all' "opposizione", cioé agli altri undici consiglieri di centro destra e all'unico rappresentante del PD, non si dovesse concedere l'opportunità di rappresentare un contrappeso che nei sistemi democratici sono molto utili per costruire il dialogo seppur nelle differenze. Nel caso di Partinico sulle differenze ci ritornerò in altra occasione per verificarne l'esistenza.
Nessuna parola né del Presidente del Consiglio né del neo Sindaco (lo fece solo Giordano, e lo abbiamo apprezzato, durante la campagna elettorale) per i Partiti e per il ruolo che questi devono avere anche quando non hanno rappresentanza consiliare.
Spero che non si tratti di tentativo di rimuovere, seppur soltanto psicologicamente, l'esistenza di una OPPOSIZIONE SOCIALE che vedrà con certezza il mio Partito protagonista così come lo é stato nel passato.
Ad ogni buon conto, se effettivamente come noi pensiamo, la "cultura" di centro destra dovesse dominare il Consiglio (ma non certo la città nella sua interezza), sarebbe già ora di riprendere le fila di una percorso unitario tra quanti si ispirano, a diverso titolo, ai valori e alla cultura politica della sinistra in tutte le sue articolazioni locali.
Toti Costanzo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ieri la maggioranza ha retto perchè i consiglieri di Lo Biundo sono stati costretti a votare con la preferenza controllata. altrimenti i 18 voti non c'erano. e poi Giovia e La Tona sono rientrati nel proprio recinto non appoggiando la maggioranza del sindaco.

Anonimo ha detto...

E' vero! Ieri " la nuova politica" ha dimostrato di essere vecchia quanto il cucco facendoci ripiombare nel secolo scorso quando il vecchio, decrepito tripartito che la faceva da padrona a Partiinico( DC,PSI,PRI o PSDI in ragione della collocazione del neo senatore Cintola) ricorreva a questo mezzuccio meschino e prepotente per controllare il voto e,dunque, esercitare una forma di violenza che, di fatto, rappresenta una limitazione del libero diritto di voto e sicuramente un mortificazione della libertà e della democrazia . A quante di queste sceneggiate avrò partecipato da critico consigliere comunale di opposizione protestando ,ovviamente ,al vento ? Quel che stupisce é che per mantenere in piedi una maggioranza si comincia cosi' cioé con strumenti della vecchia paratica politica di cui i nuovi amministratori , a quanto pare, hanno mutuato tutto quel che fu prodotto come elemento di forte negatività .E allora bisogna che si abbia il coraggio di dire che nulla é cambiato ed evitare d'apparire quel che non si é e, forse, non si potrà mai essere.Dispiace che a ricoltivare questa pratica siano i "giovani" che ,sostengono ,di rappresentare il cambiamento .
Per quel che riguarda il consigliere Giovia trovo stupefacente che non abbia votato i nomi proposti dalla maggioranza che poi sono gli stessi voluti da Lo Biundo ,il candidato che lui ha fatto votare .Non certo per evitare rappresaglie dal "suo" Partito che, si é visto in tante occasioni,dispone della stessa autorità di Franceschiello Francamente non si comprendono le ragioni per cui il voto a Lo Biundo si' quello al Presidente e suo vice ,no. Misteri della "nuova "politica" o forse tutto é più chiaro di quel che noi pensiamo?
Toti Costanzo
16 luglio 2008

Anonimo ha detto...

ma quale "cambiamento". la coalizione di Lo Biundi rappresenta il vecchio della politica, stessi metodi, stessa mentalità. mi sà che siamo tornati indietro di molti anni, tempi bui si prospettano per Partinico.

salvo 80