Gioacchino Albiolo è il nuovo presidente del consiglio di Partinico. Un consiglio comunale quello di ieri mattina vestito tutto di un colore, quello del centrodestra. L’opposizione alle mosse di questa giunta sarà capitanata da PDL e Pd, che dagli interventi dei diversi esponenti sembravano essere tutta una cosa, davvero la reincarnazione del personaggio elettorale tanto temuto come Veltrusconi. Sembrava che dovesse essere solamente un atto di formalità la prima riunione dell’assise cittadina ed invece diversi punti si sono fatti evidenti fin dal primo minuto. Innanzitutto che quella che tutti in campagna elettorale hanno etichettato come un’accozzaglia di persone con differenti idee politiche (forse tutte unificabili nell’atteggiamento del qualunquismo) si è rivelata veramente tale. La maggioranza consiliare di Salvo Lo Biundo avrà anche retto, ma la tacita mossa del “voto controllato” ha reso evidente come l’equilibrio sia instabile con un piede sul filo di lana costituito da un compromesso elettorale, finalizzato alla conquista della poltrona da primo cittadino. I rappresentanti di una lista civica dovevano scrivere sulla scheda di voto per l’elezione del presidente “cons. Albiolo”, altri “Gioacchino Albiolo”, altri ancora “Albiolo consigliere Gioacchino”. Altro che voto segreto! I 18 voti andati all’esponente dei democratici di centro erano strettamente controllati e i fidati del neo-presidente hanno attentamente vigilato affinché nessuno si proclamasse traditore della trasversalità politica (dobbiamo ancora capire su che basi!) e dovesse pertanto subire l’esilio politico. Un secondo aspetto che si è fatto evidente è la mancanza di una seria e concreta opposizione. Se i discorsi “tutto fumo e niente arrosto” del consigliere Renzo Di Trapani dovranno costituire l’asso nella manica della minoranza consiliare, allora saremo davvero costretti a confessare che la situazione è davvero critica. Manca Rifondazione Comunista in questo consiglio, manca un nostro rappresentante che fungesse da voce fuori da questo coro che sembra un unicum eccetto qualche battibecco personale tra consiglieri di parti diverse. La storia ci insegna, e il nostro segretario, egregio professore di storia e filosofia, ce ne può rendere conto, che organi istituzionali all’interno dei quali non fu presente una dialettica interna tra idee diverse, hanno portato soltanto alla rovina. Anzi spesso sono stati sciolti a priori per evitare una fine così deplorevole. E Droyser, storico del 900, ha affermato giustamente che l’uomo politico è essenzialmente uno storico pratico che ha le capacità per capire il presente (e quindi poterlo modificare) apprendendo le lezioni del passato. Paroloni che a Partinico forse è impossibile usare. Il pessimismo purtroppo è d’obbligo in un città in cui la politica si presenta immobile e chi sale al governo può farlo solamente se ha fatto “impostare” più persone o ha fatto “capitare” più pensioni. Sono forse andato fuori tema, ma era veramente importante sottolineare che noi comunisti preferiamo l’onestà e la sincerità intellettuale ad una sedia del consiglio comunale! Nonostante tutto, auguriamo buon lavoro a questo nuovo consiglio comunale che tuttavia dovrà essere cosciente che Rifondazione Comunista sarà sempre dietro ogni sedia consiliare a vigilare sulle parole, intenzioni, scelte e decisioni di ogni forza politica.
Gianluca Ricupati
1 commento:
E' proprio vero.Il compito di Rifondazione Comunista sarà molto pesante in questa consiliatura. E proprio per le cose che tu scrivi e che manifestano una giusta e forte preocupazione bisogna riprendere anche il filo del ragionamento con quanti a Partinico hanno a cuore non solo la soluzione dei problemi ma sopratutto la salvaguardia democratica e civile di Partinico.
Fox 17 luglio 2008
Posta un commento